Regione Lazio: sui rifiuti Zingaretti vuole ridurne la produzione

Nel piano meno produzione, coinvolgimento delle comunità e più compostaggio. Dai grillini quattro interrogazioni urgenti

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«Sostenere attivamente la riduzione della produzione di rifiuti (anche promuovendo misure concrete oggi non previste dal piano regionale come la definizione di accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi), un più forte coinvolgimento e motivazione delle comunità locali, l’incentivo al compostaggio domestico e di comunità» Sono questi i tre obiettivi che la Regione Lazio, nelle parole del suo presidente Nicola Zingaretti, si è data oggi nel corso della riunione straordinaria del consiglio regionale sul tema della gestione dei rifiuti. «Secondo il principio “il miglior rifiuto è quello che non si produce” – ha spiegato Zingaretti-  bisogna rafforzare la raccolta differenziata con obiettivi realistici. Il primo atto che abbiamo compiuto, come è noto, è stata l’abolizione dello “scenario di controllo” che rappresentava una ipotesi di lavoro non solo sbagliata sul piano politico impropria sul piano tecnico. E per sostenere gli obiettivi di crescita della raccolta differenziata nei prossimi anni, abbiamo investito 150 milioni in tre anni a favore dei comuni, che sono gli attori principali di questa sfida, e dei loro piani, a cominciare, ovviamente, dal Comune di Roma».

E a proposito di Roma il presidente della Regione si è soffermato sull’attuale situazione, dopo la conclusione dell’incarico di Sottile a commissario: «Noi faremo fino in fondo la nostra parte, mettendoci a disposizione di una collaborazione leale con l’amministrazione di Roma Capitale e con le scelte che sarà chiamata ad adottare» e «ci uniamo alla richiesta che il sindaco Marino ha avanzato per la nomina di un nuovo commissario con un mandato chiaro: garantire la chiusura del ciclo del Comune di Roma, insieme alla realizzazione e al funzionamento degli impianti e delle infrastrutture necessarie».

Per Zingaretti dunque «si apre, come abbiamo spesso detto, la possibilità di sostenere anche in questo territorio la nascita di una nuova filiera industriale legata alla sostenibilità e al trattamento e alla messa a valore dei rifiuti, che offra spazio a un rilancio della capacità di ricerca e innovazione e della specializzazione delle aziende pubbliche e possa, allo stesso tempo, favorire la libera formazione di una nuova imprenditorialità privata, e nella quale, a nostro giudizio, sarà anche utile studiare forme avanzate di collaborazione tra pubblico e privato. Un percorso da portare avanti con il coinvolgimento dei sindaci e dei territori, attivando sinergie tra comuni per garantire ai cittadini costi più sostenibili e uno standard uniforme di servizi. Sarà questo l’oggetto del nuovo piano Rifiuti Regionale su cui stiamo lavorando, i cui dati abbiamo già presentato lo scorso 13 dicembre».

Intanto, proprio a ridosso della seduta straordinaria del Consiglio regionale, i consiglieri del Movimento Cinque Stelle hanno voluto sottolineare in una conferenza stampa quale sarebbe secondo loro il ruolo dell’attuale giunta nella vicenda rifiuti, presentando non una ma ben quattro interrogazioni a risposta urgente. Secondo i grillini «l’attuale Giunta regionale non poteva ignorare lo scandalo rifiuti del Lazio, esploso nei giorni scorsi». «Loro si giustificano dicendo di essere una nuova Giunta regionale, insediatasi solo a marzo del 2013, in realtà – ha spiegato il consigliere regionale Devid Porrello – la stessa Giunta si chiamava provinciale ed era composta nei ruoli chiave dal presidente Zingaretti, dall”assessore ai Rifiuti, Michele Civita, dall’assessore Massimiliano Smeriglio, che sembra avere un ruolo nella questione rifiuti del Lazio come dice il gip nell’ordinanza, e i dirigenti, come Manuela Manetti, nominata da Zingaretti, e Cesare San Mauro, uomo di collegamento fra i politici e Manlio Cerroni: tutte persone nominate all’interno dell’indagine e che fanno parte dell’amministrazione regionale». Ma ad essi Zingaretti ha voluto rispondere ricordando «l’estraneità totale di questa Giunta e dei suoi singoli componenti da qualsiasi tipo di imputazione, nei presenti come nei passati incarichi».

Nel corso del dibattito in aula diversi interventi di rilievo, come quello del consigliere Michele Baldi che ha detto: «La Regione Lazio deve prendersi l’impegno di lanciare un programma sperimentale teso a promuovere pratiche di riduzione di rifiuti, a scoraggiare l’immissione sul mercato di imballaggi usa e getta e a incentivare l’utilizzo di contenitori riutilizzabili o compostabili». Francesco Storace punta sui controlli effettuati finora: «Serve un meccanismo di controllo sulle autorizzazioni. Io sono sempre stato garantista, ma vorrei dei chiarimenti». Fabrizio Santori ricorda che «questo sistema oggi al centro delle inchieste giudiziarie andava smontato sin dal principio di questa legislatura. Si poteva e si doveva fare, in nome della trasparenza e della partecipazione». E per Riccardo Valentini (Per il Lazio) la politica sente «il peso di questa incapacità del passato, abbiamo un’emergenza importante, dobbiamo reagire. Dobbiamo recuperare la fiducia dei cittadini, Zingaretti ha dato dimostrazione di affrontare con serietà questo tema».

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