Rifiuti Roma, arriva il fiduciario per gli impianti di Cerroni

Dopo l'accordo tra Ama e Colari, nominato l'ex prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena

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Ama e Colari hanno trovato l’accordo sulla vicenda dei due Tmb di Malagrotta sottoposti, al pari all’impianto di tritovagliatura di Rocca Cencia, al provvedimento di interdittiva del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Le due società hanno convenuto sul nome dell’ex prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, per il ruolo di fiduciario. La proposta di un fiduciario era nata nel corso dell’incontro tra il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il commissario alla Provincia di Roma, Riccardo Carpino.

DELEGATO A OPERARE SUL CONTO CORRENTE – De Sena avrà la delega ad operare sul conto corrente su cui Ama verserà a Colari i corrispettivi per l’opera prestata da questi tre impianti che trattano circa 2mila tonnellate di rifiuti al giorno dal 21 febbraio, data dell’entrata in vigore dell’ordinanza provvisoria e urgente del sindaco Marino in scadenza il 21 maggio. De Sena, 71 anni compiuti lo scorso 5 marzo, oltre a essere stato prefetto di Reggio Calabria dal 2005 (dopo l’omicidio di Francesco Fortugno), è stato capo della Squadra mobile di Roma dal 1981, direttore del”unità centrale informativa del Sisde.

EX PREFETTO E NELLA CRIMINALPOL – All’interno della Criminalpol si è occupato del progetto sicurezza per il Giubileo del 2000. Nel dicembre 2003 è stato nominato vicecapo della Polizia e direttore centrale della Criminalpol e dal 2008 al 2013 è stato senatore del Pd e vicepresidente della commissione Antimafia. L’ex prefetto dovrebbe diventare presidente del gruppo Colari. Si ricorda che il Tar Lazio ha fissato per il 26 giugno la discussione di merito sui ricorsi presentati da Colari e Pontina Ambiente per gli impianti di tmb e la discarica di Albano, contro i due provvedimenti di interdittivi del prefetto Pecoraro. I giudici hanno respinto la richiesta di sospensiva delle interdittive ritenendo che non vi fossero i presupposti per concederla. Con la nomina del fiduciario l’attività degli impianti potrà proseguire evitando gravi conseguenze sul ciclo di trattamento dei rifiuti che dopo la chiusura di Malgrotta vengono trasferiti nel Nord Italia per lo smaltimento.

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