Semplificazione, innovazione, sostegno alle imprese e alle attività tradizionali: sono i punti chiave del nuovo testo unico sull’artigianato che ha lo scopo di tutelare, sviluppare e valorizzare il settore nelle sue diverse espressioni territoriali, tradizionali ed artistiche promuovendone la funzione economica, sociale e culturale. A presentare il provvedimento, che ora passerà all’esame del Consiglio regionale per essere approvata nel 2014, sono stati il governatore Nicola Zingaretti, l’assessore della Regione Lazio alle Attività produttive, Guido Fabiani, l’assessore capitolino alla Roma produttiva, Marta Leonori, il presidente della commissione regionale Commercio, Mario Ciarla, e il direttore della Cna di Roma e del Lazio, Lorenzo Tagliavanti.
MOLTE LE NOVITÀ INTRODOTTE – Tra le novità, l’istituzione della figura del maestro artigiano da inserire nel percorso formativo regionale, la creazione delle botteghe scuola, dove insegnare i mestieri, agevolazioni finanziarie per ristrutturazioni, acquisto macchinari, sicurezza, ricambio generazionale e partecipazione a fiere. La legge prevede l”istituzione del fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato laziale finanziato con 12 milioni per il triennio 2014-2016 e a cui si aggiungeranno risorse derivanti dalla nuova programmazione Fesr 2014-2020 ancora da definire, e stabilisce l’adeguamento alle norme nazionali “ComUnica” con cui si ha la simultanea iscrizione ad albo, Inps, Inail, Agenzia delle entrate, per un immediato avvio delle attività con una riduzione degli oneri amministrativi.
SETTORE DIVERSIFICATO ANCHE NEL LAZIO – Nel Lazio ci sono 101mila imprese artigiane, 8 su 10 sono ditte individuali, 12 società di persone e il 4% società di capitali. Il 38% sono edili, il 17,55 relative alla produzione, il 16 servizi alla persona, il 9,5 trasporto, il 6,69 autoriparazione e lo 0,52 software. Saranno soppresse infine le commissioni provinciali per l’artigianato (risparmio di circa 2 milioni l’anno), sarà abolito l’Osservatorio per l’artigiano, mentre le procedure di adozione del Piano triennale saranno snellite.
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