Spesso più che da annunci e proclami il senso delle politiche emerge dalle singole iniziative di governo e dal loro addensarsi. Come nei giochi di enigmistica, i singoli punti uniti insieme formano progressivamente una fisionomia. E’ quello che accade alle politiche giovanili della Regione Lazio guidata dal Presidente Zingaretti. Giorno dopo giorno, infatti, assumono una configurazione più definita, che può essere ordinata attorno ai poli di innovazione e inclusione che caratterizzano, in attuazione delle indicazioni europee, l’azione regionale.
REGIONE E INNOVAZIONE – Iniziamo con l’innovazione. Qui la scelta è chiara. L’istituzione, con il la legge di satabilità del Fondo per le startup innovative e per la Creatività ognuno con 1.5 milioni di euro per tre anni, testimonia la priorità attribuita alla nuova imprenditorialità e un’attenzione a settori legati al genius loci del territorio laziale: quelli dell’arte, della cultura, della creatività e, insieme, della tecnologia e di un bacino universitario con punte tanto eccellenti quanto sconosciute. Nei prossimi anni – anche grazie a risorse europee che su questi temi daranno un importante contributo – si punta a fare nascere nel Lazio nuove imprese, a creare degli spazi in cui i giovani potranno sperimentare le loro capacità, a dare visibilità ai molti talenti che ci sono e che devono essere messi in condizione di dare un contributo ad una crescita diversa del territorio. Un’azione che sarà condotta in collaborazione con le Università, le imprese, il tessuto finanziario, la comunità degli startuppers con uno sguardo alle grandi esperienze che su questo tema si stanno facendo nel mondo.
Sul piano dell’inclusione, quella che emerge è una politica aperta, in cui si legano tra loro formazione, dimensione europea, cultura. Pensiamo al bando “Torno subito” che con i suoi 5.4 milioni di Euro permetterà ogni anno a 500 giovani – studenti e lavoratori – di andare a perfezionarsi all’estero grazie ad una borsa di studio per poi tornare nel Lazio. O alla “Garanzia Giovani” che farà sì che i giovani della regione possano usufruire di servizi di accompagnamento al lavoro e momenti di formazione all’avanguardia.
GIOVANI E CULTURA – Non è tutto, però. Non c’è solo la dimensione verso l’esterno. I programmi che toccano il mondo giovanile parlano di una scelta attenta alla dimensione culturale quale vettore di integrazione. Ed è un passaggio fatto con intelligenza, andando a connettere i giovani del nostro territorio con i grandi temi del nostro passato. E così con ‘Cinema e Storia’, un’iniziativa del Progetto ABC che ha portato nelle scuole del Lazio la migliore cinematografia italiana, i giovani si sono avvicinati al grande cinema del nostro Paese, quello capace di farci capire ‘chi siamo’ attraverso lo sguardo dei registi più attenti; con i 500mila euro dedicati a “Io leggo” e “Io scrivo”, bandi dell’Assessorato alla Cultura, si finanziano programmi per la promozione della lettura e la scrittura che coinvolgeranno su questo tema associazioni, scuole, imprese, amministrazioni locali; con “I viaggi della Memoria”, che ogni anno portano centinaia di alunni a visitare i campi di concentramento, si fanno entrare i temi della discriminazione nella memoria collettiva delle generazioni più giovani del nostro territorio.
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