Regione Lazio, la difesa di Surace non salva Cotral

I dati sull'andamento del 2014 non eliminano i problemi dei debiti e della gestione della grande azienda di trasporti locali

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Dopo la scioccante graduatoria di Cottarelli, commissario per la spending review, che ha classificato Cotral al terzo posto fra le società pubbliche più disastrate d’Italia, l’amministratore delegato Vincenzo Surace ribadisce che non ci sono buchi nè sprechi nel bilancio 2013. Ma ammette che «gli sprechi, le ruberie ed i favori elargiti in genere sono stati consentiti in passato in questa società come in altre realtà pubbliche.» Situazione che i vertici della società nominati due anni fa, hanno contrastato anche grazie al  contributo «garantito dall’Autorità giudiziaria, delle forze dell’ordine, dei dirigenti e dei dipendenti onesti di questa società.»

L’ANNO 2013 – Che detta così può far credere al pubblico che Cotral sino all’avvento di Surace sia stato un covo di delinquenti. Comunque sia il primo semestre di quest’anno regista un attivo di gestione, o meglio, della sua gestione, che lo induce a respingere ogni accostamento «ad altre gestioni aziendali pubbliche in pessime condizioni» e lamenta che la classifica di Cottarelli ha arrecato danno all’azienda e alla Regione Lazio.  Nei giorni scorsi anche il Governatore Nicola Zingaretti aveva parlato di un Cotral sulla via del risanamento, tuttavia si era riservato di decidere sul futuro della società  con il nuovo consiglio di amministrazione suscitando il dubbio, fra zincati e opposizione, che si volesse riproporre l’ipotesi di privatizzazione sia pur parziale della azienda di trasporto regionale. Non è un mistero che la Regione abbia già avviato contatti con le Ferrovie.

PRIVATIZZAZIONE – Ipotesi che lo stesso Surace non esclude quando a mezza bocca afferma che la Regione potrebbe «individuare gestori differenti» ma questa scelta sarebbe giustificata solo da «fattori strategici, ma certamente non per necessità» perché «Cotral ha mezzi e strutture per poter continuare tali attività con le attuali risorse rese disponibili dal contratto di servizio.» Anzi ancor meglio se riuscisse a recuperare i crediti che la sua società vanta nei confronti di Atac. Che è un pò il giochino dello scarica barile se si pensa che  il Comune di Roma esige dalla Regione almeno 400 milioni per salvare la sua municipalizzata e attende in proposito una decisione del Governo. Insomma, la partita dei trasporti regionali e capitolini appare complicata ed eventuali scelte di privatizzazione non stonerebbero affatto con le indicazioni del Governo che di aziende municipali o partecipate dai comuni vorrebbe tagliarne almeno 1200. Se ai contatti con FFSS per il Cotral si sommano le indiscrezioni relative  a quelli con i francesi per la cessione in gestione della Roma/Lido,  il 2015 potrebbe davvero segnare una svolta per il trasporto pubblico laziale. La nefasta graduatoria Cottarelli potrebbe allora rappresentare solo la ciliegina sull’indigesta torta di un Tpl non più sostenibile dalle pubbliche casse.

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