L’assessore ai Trasporti Guido Improta è avvertito, infatti secondo il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli «le tariffe degli abbonamenti al trasporto pubblico locale in Italia sono le più basse in Europa, siamo i più generosi.» Lo ha detto incontrando i giornalisti parlando del taglio delle società partecipate, poco tempo dopo aver classificato Cotral fra le società più disastrate d’Italia. Cottarelli ha osservato che un eventuale aumento dei costi per i cittadini andrebbe ben ponderata perché «se l”aumento fosse troppo alto potrebbe diminuire l’uso dei mezzi pubblici con il conseguente aumento del traffico privato e con maggiore intasamento delle strade e così si arriverebbe ad un amento dei costi del Tpl.» Premesso queste sagge considerazioni, per il commissario un po’ di margine per aumentare i biglietti c’è anche se andrebbe migliorata “la qualità del servizio”.
I CONTI – Durante la conferenza, Cottarelli ha anche portato l”esempio della società Cotral come quello di una partecipata che, pur registrando una forte perdita nel 2012, «ha poi però fatto registrare un piccolo utile nel 2013.» Rivedendo parzialmente la sua classifica aveva suscitato la vivace reazione dell’amministratore delegato Surace (al punto di acquistare a caro prezzo la pagina intera di alcuni quotidiani nazionali)) e con più cautela quella del governatore Nicola Zingaretti che sostenevano un miglioramento dei conti. Quindi nonostante il servizio offerto dalla municipalizzata romana che certamente non può venir considerato a livello europeo è possibile che un ritocco avvenga l’anno prossimo. Al di là della qualità del servizio reso va considerato anche il livello di reddito dei cittadini romani che non è certo quello di Stoccolma, capitale nordica spesso citata dall’assessore. Quanto poi agli effetti marginali sul costo del Tpl con il nocivo ricorso all’uso del mezzo privato, i rischi non sarebbero poi devastanti visto che solo il 25% dei romani utilizza metropolitane e mezzi di superficie. Sullo sfondo la possibilità di privatizzazioni che sia pur timidamente potrebbero venire attuate dalla Regione Lazio che si appresta a lanciare un bando ad evidenza pubblica per la cessione del 10% dei servizi Cotral, mentre per Atac il solo accennare ad un processo analogo rischia di provocare la rivolta dei sindacati e della maggioranza di sinistra. E poi, come disse mesi fa Improta, con 800 milioni e passa milioni di debiti, Atac chi se la accatta?
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