Un nuovo futuro per la Roma-Latina? Parrebbe proprio di si. Dopo la travagliata vicenda di quest’opera già finanziata dal CIpe e il cui Iter procedurale fu avviato sotto l’amministrazione Marrazzo, pare che le iniziali ambizioni vadano ridimensionandosi. Infatti dalla vera e propria autostrada ormai si propende verso la messa in sicurezza della Pontina (una delle strade più pericolose d’Italia) per garantire comunque un collegamento veloce fra la Capitale ed il capoluogo pontino.
COLLEGAMENTO VELOCE – Di questo si è discusso ieri all’Hotel Europa di Latina nel corso di un evento promosso da Unindustria con Ance Latina, Ance Lazio e Acer-Ance Roma. Il Gotha dei costruttori è ormai convinto, contrariamente al comune di Latina, che i costi per l’autostrada sarebbero molto rilevanti e insopportabili per i conti pubblici, non solo perché ad oggi è anche difficile stimare i tempi necessari per realizzare l’infrastruttura. A suo tempo il Cipe approvò un finanziamento di 468 milioni più 240 per la Cisterna Valmontone pertanto i costruttori chiedono che la cifra venga riconvertita per mettere in sicurezza l’attuale percorso della Pontina per poi utilizzare i fondi rimanenti per la manutenzione stradale delle città del Lazio.
DUE O TRE ANNI DI TEMPO – Tempi previsti per tale riconversione almeno due o tre anni per far partire i primi cantieri, non proprio tutto e subito, ma con il vantaggio di avere un percorso a scorrimento rapido senza pagare pedaggi. La proposta dei costruttori che non trova consensi anche fra altre amministrazioni comunali coinvolte nel percorso, è probabilmente al vaglio della Regione che ha tutto l’interesse che in pochi anni si risolva finalmente uno dei nodi più spinosi della viabilità laziale, ma l’ultima parola spetta ovviamente al Governo.
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