Roma, province contro le zone per la prostituzione: illegali e eversive

E' polemica tra la capitale e l'hinterland dopo la proposta di istituire alcune zone nelle quali la prostituzione verrebbe tollerata

0
655

La proposta dello ”zoning”, cioè la possibilità di tollerare la prostituzione in alcune aree della città (come proposto di recente dal presidente del Municipio IX di Roma Andrea Santoro, caldeggiato da Catarci all’VIII e a suo tempo adombrato anche dal sindaco Ignazio Marino) suscita discussione nelle altre province del Lazio. Illegale e addirittura eversivo lo “zoning” viene giudicato dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani che intervistato dall’agenzia Dire, ritiene che le cosiddette ‘zone di tolleranza’, decenni dopo la chiusura della ‘case’ possa entrare in conflitto con i “principi ispiratori” della  legge Merlin. Infatti con quella legge «non viene sanzionato solo il profilo dello sfruttamento, ma anche quello del favoreggiamento. In questo modo, delibere amministrative che sono in contrasto con la legge dello Stato rischiano di essere border line, se non addirittura oltre il confine del lecito…»

PROSTITUZIONE A ZONE – Progetti di questo tipo- ha proseguito riferendosi allo ”zoning”- «vanno a minare il profilo dell’ordine pubblico, su cui si fonda l”elemento della convivenza civile, rischiano di essere anche eversivi.» Pur non avendo le dimensioni della Capitale, anche a Frosinone esiste il fenomeno della prostituzione su strada che il sindaco pensa di affrontare ipotizzando il divieto di sosta e fermata nelle zone dove il fenomeno è maggiormente presente. Ma se la prostituzione in strada è dilagante in tutta Italia, è vero anche che ci sono ancora delle isole felici.

ISOLE FELICI – Una di queste è Rieti come spiega sempre alla DIRE il primo cittadino, Simone Pietrangeli che con lo lo ”zoning” è grosso modo d’accordo anche se occorre evitare quartieri come ‘quelli a luci rosse di Amsterdam o Amburgo.  Decisamente contrario invece il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi che ricorda di aver emanato ordinanze che prevedevano l’allontanamento delle prostitute perché creavano problemi alla circolazione stradale. «Adesso – aggiunge- si sono spostate nei comuni più a sud, come Sabaudia» tanto che gli altri sindaci hanno scritto una lettera preoccupata al prefetto.

ROMA E I DINTORNI – Quindi ritornando a Roma se le proposte degli zelanti amministratori capitolini dovessero venir raccolte, nulla toglie che il fenomeno possa dilagare nei comuni circostanti lungo le consolari. Da Frascati a Fiumicino, da Formello a Cesano per estendersi verso Tivoli e Guidonia dove già operano le ‘lucciole’. Un contributo alla città metropolitana che finirebbe per condividere i problemi dello sfruttamento e del malaffare che la Capitale potrebbe esportare nei comuni circostanti come vorrebbe fare con i rifiuti.

[form_mailup5q lista=”campidoglio”]

È SUCCESSO OGGI...