Un altro caso sospetto. E con questo fanno tre. Questa mattina un cittadino africano ha accusato un malore, nell’Ufficio immigrazione della Questura della Capitale, e sul posto è intervenuto il 118. L’uomo è stato portato all’Umberto I per accertamenti.
IL RICOVERO -Si tratterebbe di un falso.. Per precauzione e” stata chiamato il 118 e il medico ha seguito il protocollo del ministero della Salute per accertare un eventuale contagio di Ebola. Ipotesi subito caduta nel vuoto visto che l”uomo vive in Italia da due anni. Trasportato al policlinico Umberto I, il somalo e” risultato colpito probabilmente da crisi epilettica.ALLERTA – Ebola, l’emergenza c’è ma non si vede: solo nello scalo aeroportuale romano sono infatti cinque nell’ultimo mese gli interventi su casi sospetti di Ebola operati all’aeroporto di Fiumicino.
LA SMENTITA DELLA REGIONE – “Si comunica che il paziente K.D. ricoverato presso il reparto di Malattie infettive del policlinico Umberto I non risulta affetto da alcuna patologia infettiva trasmissibile, la diagnosi e” relativa ad una crisi epilettica. Cosi” ci e” stato comunicato dalla direzione dell”azienda universitaria. Si sottolinea ancora una volta la necessita” di affrontare notizie di questo tipo con una raddoppiata dose di cautela”. Lo comunica, in una nota, la Regione Lazio.
DATI USMAF – Lo dicono i dati rilasciati dagli operatori degli USMAF (Uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera) sui casi sospetti di Ebola. I soggetti che hanno presentato situazioni sospette (l’ultimo a Roma era in realtà ammalato di malaria) riguardavano passeggeri di voli provenienti da Lagos (Nigeria) che fortunatamente hanno dato esito negativo. E intnto a Roma sono arrivati altri profughi con un volo a Fiumicino. Ma oltre ai paesi di provenienza, l’attenzione resta sul sistema di sicurezza: molti di loro provano a sfuggire ai meccanismi di identificazioni, sottraendosi anche agli eventuali controlli sanitari.
RISCHIO SANITARIO – Il rischio, come nel caso dei 10 algerini letteralmente dileguatisi nelle scorse ore a Fiumicino, è che alcuni provenienti da paesi a rischio possano circolare senza essere stati dichiarati ufficialmente sani.
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