Un aumento dei posti a disposizione per i cittadini del Lazio pari a 113.388 nei prossimi tre mesi: questo l’obiettivo del Piano straordinario realizzato dalla Regione Lazio per abbattere le liste di attesa di 14 prestazioni critiche. Il progetto è stato illustrato ai sindacati confederali nel corso di un incontro che si è svolto oggi pomeriggio negli uffici regionali.
“Si tratta di un operazione di vastissima portata mai nemmeno tentata nella Regione Lazio – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Per demolire la vergogna delle liste di attesa, tara storica del sistema sanitario regionale, mettiamo in campo oltre 100mila ulteriori prestazioni, che devono essere eseguite entro un arco temporale di tre mesi. In questi giorni Asl e ospedali stanno richiamando i cittadini che si erano prenotati chiedendo loro se vogliono anticipare la data dell’esame. Non era mai successo prima. Si tratta di una grande iniziativa di civiltà e di rispetto per i cittadini di questa regione”.
ECCO IL PROGETTO – Il progetto si articola in tre linee d’azione:
1) Mettere a disposizione un massiccio numero di prestazioni con l’obiettivo di eliminare il pregresso e creare le condizioni per rispondere alle richieste dei cittadini entro i tempi stabiliti dalla legge, anche in considerazione dell’accordo con i medici di medicina generale, recentemente firmato, che introdurrà il sistema delle priorità nelle prenotazioni;
2) Avviare una grande azione di richiamo di tutte le persone che risultano in lista per uno dei 14 esami compresi nel progetto, per verificare quanti confermano l’appuntamento, quanti accettano di spostarlo ad una data più vicina, quanti hanno risolto in altro modo e dunque rinunciano. L’operazione recall ha già interessato 2.300 persone;
3) Rafforzare l’operazione trasparenza iniziata lo scorso luglio per rendere note e prenotabili quel 60% di prestazioni prodotte dalle strutture pubbliche e fino ad oggi sconosciute al Recup.
7 MILIONI DI EURO – Il piano finanziato dalla Regione Lazio con 7 milioni di euro mette a disposizione, per le 14 prestazioni critiche individuate, 113.388 esami, di questi 66mila riguardano Roma e hinterland e 47.361 le province. Nello specifico, in tutta la Regione Lazio, il progetto prevede 40.840 esami ecografici, 15.222 tac, 20.989 ecocolordoppler, 13.995 risonanze magnetiche, 8.227 ecocardio, 1.789 ecg da sforzo, e 1.570 holter e 472 esami di pet. A questi si aggiungono 2.199 trattamenti di radioterapia, 624 scintigrafie, 1.500 gastroscopie, 5.205 viste specialistiche, 756 spirometrie. Il piano è già entrato nella fase operativa nelle Asl C, B, D e negli ospedali S. Giovanni. S. Filippo Neri e presso il Policlinico Tor Vergata. Nei prossimi giorni partirà nella restanti aziende di Roma e hinterland e in quelle delle province.
AREA METROPOLITANA – Complessivamente su Roma e provincia nei prossimi tre mesi saranno disponibili 9.806 risonanze magnetiche, 10.866 tac, 22.348 ecografie, 5.266 ecocardio, 13.947, ecocolordoppler, 1.183 ecg da sforzo, 804 holter, 280 pet, 2.199 trattamenti di radioterapia e 48 scintigrafie. A Roma e provincia è la Asl D (Ostia –Fiumicino-Portuense) a programmare il più forte aumento di produzione con 26.556 esami. Segue la Roma B (Tiburtina) con 10.440 e 9.360 la Roma A (Roma centro). La Asl E (Aurelio-S.Spirito) invece mette a disposizione 5.232 esami e la Roma C (Eur) 1.886. Nell’hinterland romano la Asl H (Castelli) mette in campo 2.553 prestazioni, la G (Tivoli) 1.548, e la F (Civitavecchia) 1.368. Gli ospedali che contribuiscono maggiormente al progetto sono il S. Camillo Forlanini con 7.824 esami, seguito dal Policlinico Tor Vergata con 6.796 tra cui 208 pet. Seguono l’Umberto I con 3.720 esami, il S. Giovanni con 1.872 e il S. Filippo Neri con 1.824. Chiude il S. Andrea con un contributo di 912 esami.
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