Regione Lazio, 5 anni e si va in pensione. Ecco come “cambiano” i vitalizi

Ecco i tagli che propongono i gruppi consigliari. I costi passeranno da 20 milioni a 15

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Le pensioni, o vitalizi,  per gli ex consiglieri della Regione Lazio debbono essere riviste, lo vogliono quasi tutti i gruppi politici e lo impone  la legge 4 del 2013 che li abolisce per quelli in carica. Le proposte sul tappeto presentate all’ufficio di presidenza della Pisana sono già 5, due del capogruppo de La Destra, Francesco Storace, una del M5S, una del consigliere di Per il Lazio, Teresa Petrangolini, e una del consigliere del gruppo Misto, Fabrizio Santori. Così oggi con una intervista all’agenzia Dire la consigliera membro dell”ufficio di presidenza della Pisana, ha illustrato le ipotesi di lavoro secondo un meccanismo piuttosto complicato che distingue il vitalizio per ex consiglieri ed ex assessori che avranno compiuto 65 ann  oppure 60 di età.

LE ALIQUOTE – In verità dell’ammontare di questi non si fa cenno se non quando la consigliera adombra la possibilità di ridurre i vitalizi dei fortunati percettori con un contributo di solidarietà dal 10% al 17% “in base all’entità dell’assegno e qui scopriamo che  l’aliquota più alta verrebbe applicata dai 6mila euro in su. Che in pratica vuol dire la rinuncia dell’interessato a qualche centinaio di euro. Nè si fa menzione del cumulo fra il vitalizio della Regione ed eventuali vitalizi dovuti per altri incarichi alle Camere o in altre istituzioni, anche quelli intangibili. Quello che è certo è che i diritti acquisiti dopo 10 o addirittura 5 anni di duro lavoro nelle desolate piaghe della Pisana si ridurranno dai 20 milioni che sino ad oggi gravano sul bilancio del Consiglio a ‘soli’ 15 sino (scusate il cinismo) all’estinzione degli interessati.

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