Dopo otto anni di commissariamento la Sanità del Lazio cambia modello proprio a partire da Roma, come ha spiegato poche ore fa in conferenza stampa il presidente del Lazio Nicola Zingaretti alla presenza del sindaco di Roma Ignazio Marino. Un commissariamento che per portare il deficit della sanità dai 2 miliari ai 200 milioni attuali ha significato solo tagli ai posti letto e riduzione del personale per 8.000 unità con un blocco del turn over che assicura solo il 10% dei ricambi nella sanità . ECCO IL DECRETO – Il decreto regionale, approvato dal Ministero, riconosce 4 dipartimenti di emergenza ed assistenza (DEA) di secondo livello: Gemelli, San Giovanni ( che diverrà anche polo di eccellenza di emtooncologia), Umberto I ( per il quale si prevedono interventi di riammodernamento per 220 milioni), San Camillo e Forlani, mentre Tor vergata si appresta ad ottenerne lo stato a breve. Il San Filippo Neri, del quale si ventilava addirittura la chiusura, diverrà presidio ospedaliero della Asl RmE mantenendo il ruolo di DEA di primo livello. Il CTO verrà rilanciato d’intesa con l’Inal, quale polo specialistico per la riabilitazione. Mentre il Nuovo Regina Margherita a Trastevere verrà riconvertito in casa della salute. Dopo anni sono stati stipulati anche i protocolli con i policlinici universitari, Gemelli, Tor Vergata e Campus Biomedico che formano il 30% del personale sanitario della capitale spesso costretto a trovar lavoro in altre regioni. MEDICI DI FAMIGLIA – La vera novità della rete socio sta nei 18 punti di medicina generale attivi 10 ore al giorno, aperti anche il sabato e la domenica, che verranno attivati in quasi tutti i municipi di Roma. Centri che sul territorio integreranno la diagnostica, gli studi di medicina generale, le farmacie, i poliambulatori e le case della salute. Queste ultime saranno 5; l’oftalmico al Trionfale già inaugurata, il Regina Margherita a Trastevere, l’ ex sant’Agostino ad Ostia, il santa Caterina al prenestino e il poliambulatorio di Torrenova. Le case della salute saranno dotate di poliambulatori per i prelievi, la diagnostica medica di base e l’assistenza infermieristica con un risparmio di oltre 2/3 sui costi letto dell’attuale ospedalizzazione. Le cinque case si faranno carico dei diabetici, degli ipertesi, dei pazienti affetti da insufficienza cardiologica e respiratoria. Con questa nuova struttura le emergenze e i codici rossi saranno di esclusiva competenza nei grandi ospedali (DEA di II livello) più il Bambin Gesu. Sul territorio di Roma nasce una sorta di autostrada informatica che consente ad esempio la trasmissione di un elettrocardiogramma fra le autoambulanze del 118 agli ospedali che consente di ospedalizzare il paziente nei reparti appropriati. LISTE DI ATTESA – Anche le liste di attesa subiranno una accelerazione dando la priorità alle vere emergenze. Infine l’istituzione delle unità di cure primarie (UCP) costituite da associazioni di medici di famiglia che operano 9 ore al giorno per visite, assistenza a codici bianchi e presa in carico dei cronici, mentre le prestazioni e le visite specialistiche potranno venir richieste anche dalle farmacie. Si crea così anche a giudizio del sindaco Marino un sistema di interventi appropriati per i cittadini non più costretti a subire estenuanti attese ai pronto soccorso per interventi non di estrema urgenza, migliorando lo stesso rapporto umano (sono parole del sindaco) fra gli operatori sanitari e i cittadini. Sindaco che per la sua esperienza medica è stato più volte coinvolto informalmente dallo stesso Nicola Zingaretti. Questo per quanto riguarda la città di Roma, ma il piano regionale prevede anche una offerta sanitaria più equilibrata fra la Capitale e la sua provincia. L’innovazione, i sistemi informatici e la centrale unica degli acquisii consentiranno poi di abbattere i costi senza altri tagli ai cittadini che verranno protetti da vere e proprie reti di emergenza. [form_mailup5q lista=”regione lazio”]
Regione Lazio, ecco come cambia l’offerta di sanità a Roma
Al termine del commissariamento il presidente Zingaretti e il sindaco Ignazio Marino presentano il decreto regionale di riordino del settore