Regione Lazio, Zingaretti: la sanità cambia, da noi inversione di rotta

Dibattito in aula alla Pisana. Venti interventi, poi la replica del presidente sul piano di riordino della sanità laziale

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C’è dibattito oggi in Aula alla Pisana. Il tema è il piano sanitario e il clima è acceso. Nell’emiciclo interviene il presidente Zingaretti che nel suo discorso in risposta ai venti interventi spiega “Dietro il commissariamento c’è l’idea, che noi con il nostro senso di responsabilità dobbiamo sconfiggere, che il problema del risanamento e della buona sanità sia la politica, e che per ottenere il risanamento e l’efficientamento bisogna eliminare i livelli politici dalla gestione e dalla programmazione sanitaria”, mentre bisogna riuscire a “dimostrare che invece è possibile non malgrado la politica ma in virtù di una assunzione piena di responsabilità di tutti risanare e ricostruire un modello di sanità che fa tornare i conti e porta avanti un piano di rientro che non vuol dire far morire la gente per strada”.

LE PAROLE DI ZINGARETTI – Il presidente Zingaretti non nasconde le difficoltà di guidare un sistema sanitario come quello del Lazio, ma spiega quanto impegno è stato profuso nelle condizioni attuali. “Sui giornali finiscono soprattutto scandali e casi di malasanità, sui quali andremo fino in fondo, ma non bisogna mai perdere di vista – ha dichiarato – l’unicità del sistema Lazio: un sistema stremato da una continua lotta per ridurre il disavanzo, portato da 2 miliardi a 200 milioni di euro. E questo continuando ad assicurare ogni anno 26 milioni di prestazioni specialistiche, un milione di interventi, due milioni di accessi ai Pronto soccorso, a fronte di un personale che non viene adeguatamente rimpiazzato per via del blocco del turnover o che non riesce ad essere stabilizzato dopo lunghi periodi di precariato”.

SANITA’ POLMONE ECONOMICO – “Eppure- ha aggiunto Zingaretti- la sanità laziale resta un polmone produttivo del Paese, una immensa macchina al servizio del rispetto della Costituzione. Attraverso i numerosi decreti emessi ho voluto assumermi la responsabilità in prima persona dell’inversione di rotta rispetto ad un passato contraddistinto dall’assenza di regole, di procedure uniformi, di vera programmazione sociosanitaria, di pagamenti in ritardo ai fornitori, di accreditamenti ai privati lasciati in sospeso. Tutto questo- ha proseguito- per uscire presto dal commissariamento, ma non certo per tornare a sfasciare la sanità del Lazio; piuttosto per dimostrare che la politica è in grado di risanare e ricostruire un modello fondato sull’innovazione, che tenga i conti a posto senza tagliare servizi e lasciare morire gente per strada”.

INTERVENTI DELL’OPPOSIZIONE – In aula non sono mancate le critiche, specie dei 5 Stelle con il capogruppo Barillari: il consigliere regionale del M5S commentando il decreto sul riordino della rete ospedaliera ha chiesto “la sospensione del decreto 368/2014”, formulando alcune proposte: “l’avvio di una collaborazione per individuare le reali inefficienze e realizzare una vera programmazione, calendarizzare le proposte di legge per riformare le procedure di selezione dei direttori generali, istituire una commissione speciale sugli Errori sanitari e una di Analisi del disavanzo sanitario. E poi discutere entro 60 giorni le mozioni in materia di economia sanitaria, e quelle di interventi sul piano 2013-2015 e cabina di regia”. Per Ncd è intervenuto il capogruppo Di Paolo che ha chiesto al presidente Zingaretti che non “faccia passare altri 12 mesi. E’ evidente che i tanti problemi discussi e posti alla sua attenzione sarebbero stati affrontati in modo più diluito nel tempo se si fosse degnato, almeno in commissione Sanità, di dialogare con il Consiglio. Non vogliamo più apprendere dalla stampa i presunti risultati della Regione Lazio ai tavoli di verifica con il Mef e il ministero della Salute: chiediamo un cronoprogramma per verificare i prossimi sviluppi, non vogliamo aspettare un altro anno”.

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