Fra i tanti guai che la cupola di Mafia Capitale va creando in città vi è una diffusa paranoia, una sorta di brivido isterico che percorre le membra provate del corpaccione politico romano. Tutti fremono, tutti si attendono di finire sui giornali mentre solerti redattori, che sino ad oggi non si erano accorti di nulla compulsano le migliaia di carte di una indagine dalla enorme complessità. Il sospetto che paralizza e l’attesa che gli ispettori del ministero già allocati nei palazzi capitolini, scoprano chissà quali altri altarini del sistema, fa perdere il sonno a molti.
GRILLINI NON INTERCETTATI – I Grillini che ad esempio, dalle intercettazioni non saltano fuori almeno per ora, si sentono esclusi, abbandonati, fuori dai riflettori dei media nonostante abbiano in un primo tempo strizzato l’occhio ad Ignazio Marino per venir poi duramente redarguiti dal grande Grillo capo e fare rapidamente marcia indietro. D’altra parte proprio loro, tutori di una moralità giacobina e così critici verso i politici “tutti morti che camminano” non sono ancora stati minacciati dalla criminalità mafiosa di cui poco tempo fa il grande Beppe aveva negato l’esistenza. Finalmente questa mattina il tragico momento dell’intimidazione è parso arrivare con le agenzie che battono «un sospetto pacco bomba è stato recapitato stamani nella cassetta postale del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianluca Perilli alla Pisana.»
FALSA BUSTA ESPLOSIVA – Così apprendiamo dall’interessato che una busta bianca spillata ai lati, contenente due oggetti circolari e alcuni fili che si vedrebbero in controluce è stata recapitata al consigliere. Immediato l’intervento della Digos e degli artificieri che spostano la missiva in un luogo sicuro per procedere alle necessarie verifiche. Poche decine di minuti dopo è lo stesso Perilli ad annunciare (forse un pò deluso) che il pacco non conteneva esplosivo, ma «un dispositivo elettronico contenente una denuncia anonima e la relativa documentazione fotografica che è stata messa a disposizione delle forze dell’ordine per gli accertamenti del caso.» E tanto per rimediare all’impulsivo quanto preoccupante annuncio iniziale apprendiamo dallo stesso consigliere che «dopo la puntata di Report e gli sviluppo dell’indagine sulla Mafia Capitale riceviamo numerosissime segnalazioni e denunce su presunte irregolarità» lasciando intendere che M5S (oltre alla Procura) sia rimasto l’unico baluardo contro l’illegalità e la corruzione.
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