Regione Lazio, la ricetta Zingaretti sull’accorpamento delle Regioni

Il governatore del Lazio parla anche di corruzione e bilancio

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“Le Regioni sono troppe occorre un piano per accorparle” Lo dichiara oggi con un’intervista a Repubblica Nicola Zingaretti, governatore del Lazio che propone una tappa intermedia di auto riforma dell’istituzione per accorparne almeno le funzioni.

LA PROPOSTA MORASSUT-RANUCCI – Una proposta di legge dell’on. Morassut e del sen. Ranucci, entrambi del Pd, esiste e prevede una sostanziale riduzione delle regioni per grandi aree fra le quali una tirrenica o subalpina con Piemonte e Liguria, un’altra adriatica con Marche, Abruzzo mentre il Lazio del sud passerebbe con la Campania ed il viterbese con la macroarea Toscana/Umbria.

LA PROPOSTA DI ZINGARETTI – Ma il timore di Zingaretti, vista anche l’esperienza dell’abolizione delle Provincie che va per le lunghe, è che una una legge ad hoc comporti tempi troppo lunghi. «Non dobbiamo commettere l’errore, emerso sulle Province, di affidarsi agli slogan o ai colpi di mano solo nell’idea di tagliare lo Stato per risparmiare. Queste riforme vanno fatte con l’obiettivo di riorganizzare lo Stato, ma per farlo funzionare meglio». Quindi, prosegue il governatore «un’autoriforma delle Regioni mira anche a fornire servizi di qualità ai cittadini mettendo in comune certe funzioni di governo». Ci si può arrivare «su alcuni servizi sanitari, anche attraverso la specializzazione di centri di eccellenza facilmente raggiungibili». E ancora «con la protezione civile, la tutela dal rischio idrogeologico, i trasporti, le agenzie regionali per l’ambiente. E naturalmente anche certi enti e società partecipate». Zingaretti va cauto anche sulle previsioni dei risparmi possibili soprattutto «dopo che ho letto la sciocchezza che abolendo le Province si sarebbero avuti 13 miliardi di spesa in meno, ho gettato la spugna».

LA RICETTA ANTI-CORRUZIONE – Per quanto riguarda la corruzione e le infiltrazioni mafiose, che dopo i controlli effettuati, non coinvolgono la Regione Lazio, è convinto che le complessità dei processi amministrativi sia il brodo di cultura della corruzione «dunque è importante che si sappia sempre chi esattamente fa cosa». Fra le misure per toglier subito ossigeno alla corruzione vi è la riduzione drastica delle centrali appaltanti, mentre vanno semplificate le procedure e i cosiddetti pareri di competenza con una «trasparenza totale, consultabile su Internet, su ogni gara d’appalto e chi le vince».

IL BILANCIO 2015 – Nel frattempo approda alla Pisana il bilancio 2015 della regione. Una manovra di 16 miliardi di euro di cui la cosiddetta “parte libera” dagli 11 miliardi per la sanità, dei 575 milioni per la quota nazionale sul trasporto pubblico locale e delle altre risorse vincolate, ammonta a 3,69 miliardi. Di questi 1,25 miliardi serviranno per pagare gli oneri finanziari sul debito, 949 milioni verranno utilizzati per spese fisse e obbligatorie tra personale, tpl, e società controllate, e il resto, 1,23 miliardi saranno di spesa corrente e investimenti. Restano fuori 200 milioni di euro inseriti in un fondo per la riduzione della pressione fiscale. Per quanto riguarda le tasse,viene prorogata l’esenzione dell’addizionale Irpef dell’1,6% per i contribuenti che guadagnano fino a 28 mila euro ai quali si aggiungono anche quelli con reddito fino a 35 mila euro. C’è poi la questione del bollo auto per il quale si creeranno le condizioni per il recupero di mancate entrate fino a 100 milioni. Infatti tra il 2012 e il 2013 circa 600.000 veicoli erano “migrati” verso regioni dove la tassazione era più bassa. Il risultato era che gran parte di queste auto circolavano su Roma pagando le tasse altrove.

 

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