“Ci tenevo ad esserci perchè questo passaggio lo sento come mio. È l’evoluzione di una sfida di cui il paese ha bisogno”. L’ingresso di Marta Bonafoni in Sel (insieme alla confluenza del resto del listino nel gruppo Pd nei giorni scorsi) è stata oggi l’occasione per il presidente della Regione Lazio per ricordare che una sinistra forte e coesa può vincere e governare stabilmente. Nella sede nazionale di Sinistra Ecologia e Liberta a Roma, Zingaretti ricorda ai presenti il valore delle scelte fatte: “Ci sono motivi politici del perchè abbiamo vinto e che non dobbiamo tradire: perchè di fronte al degrado etico, civile e allo sfascio di una istituzione fondamentale, noi non abbiamo messo la testa sotto terra e abbiamo capito l’esistenza di una emergenza democratica”.
IL RAPPORTO CON SEL – In Regione Lazio Sel è una presenza fondamentale, a partire dal vicepresidente Massimiliano Smeriglio, che ha tra l’altro le deleghe alla formazione. L’ingresso in Sel di Marta Bonafoni rafforza questa presenza e ha rappresentato oggi l’occasione per una ampia riflessione politica: “Non ho mai capito perche’ in Italia quando il centrosinistra perde le elezioni- ha detto Zingaretti- si immerge in un tunnel di discussioni e analisi politiche che spesso rompono i confini con l’analisi psichiatrica e quando vince rimuove la vittoria”. Cosa che spesso non succede con altrettanta forza quando il centrosinistra vince. “Anzi l’ho capito – ha proseguito il governatore del Lazio – si è sempre trovato elemento di presunzione e ovvietà per dare risposte alle vittorie.”
LE RAGIONI DI UNA VITTORIA – Il leader del Lazio afferma un concetto che non lascia spazio a mezze misure: ”Abbiamo vinto perchè eravamo i migliori. Se si perde o si vince dietro ci sono scelte con cui bisogna fare sempre i conti”. Per il governatore “l’assillo” di un movimento politico o di una coalizione di forze “deve essere sempre la tensione etica, capire come in uno scontro si vince e se si vince quali sono le condizioni migliori per governare bene. E’ difficile mettere insieme le due cose e spesso infatti non è successo. Tenere insieme la vittoria e continuare a governare bene è l’ambizione più grande che esista. Stiamo vincendo una battaglia perchè abbiamo creduto che per vincere c’era bisogno di mettere in campo un progetto diverso”.
UN MODELLO VINCENTE – Zingaretti sa bene che la situazione ereditata dopo la fine dell’ultima legislatura nel 2013 era pesante, e nel ricordarlo rivendica la scelta di un modello diverso, che ancora oggi mostra la sua solidità: “Due anni fa è successo qualcosa senza eguali nella storia del dopoguerra: 370mila persone, il 12% dell’elettorato, hanno votato la nostra proposta per le regionali dopo avere votato centrodestra alle politiche. Senza questo sforzo avremmo perso e la storia del Lazio sarebbe stata diversa”.
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