Il Tar sentenzia: inutili 25 assunzioni di dirigenti. Regione Lazio fa ricorso

Esplode il caso delle assunzioni dei dirigenti esterni dopo la decisione del tribunale amministrativo. Cristoforo Colombo va al Consiglio di Stato

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Il TAR del Lazio ha accolto i ricorsi con cui alcuni esponenti dell’opposizione alla Pisana erano intervenuti per segnalare la violazione dei limiti di legge da parte della Giunta regionale in merito all’assunzione di alcuni dirigenti esterni. In particolare secondo i ricorrenti, il TAR ha accertato che 25 dirigenti sono stati assunti causando un inutile aggravio di spesa per le finanze regionali.

FATTI NOTI ALLA CORTE DEI CONTI – I Cinque stelle avevano già portato la vicenda davanti alla Corte dei Conti che aveva aperto un’istruttoria su questa vicenda. Il TAR certifica così una situazione già all’esame della magistratura contabile. Alla notizia della decisione del Tar si sono rinfocolate le polemiche contro gli sprechi e le assunzioni inutili da parte di numerosi esponenti dell’opposizione e di alcune associazioni dei consumatori.

RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO – Altrettanto pronta è stata la risposta della Regione che in un comunicato ha fatto sapere che farà ricorso al Consiglio di Stato ricordando che “le decisioni del Tar in materia di dirigenti in Regione sono circoscritte poiché hanno dichiarato i ricorsi inammissibili nella parte in cui si rivolgevano contro il conferimento degli incarichi che, di conseguenza, sono confermati nella loro piena efficacia” e sottolineando che “ogni scelta di politica del personale della Regione Lazio si inquadra nella prospettiva tracciata nel disegno di legge delega sulla pubblica amministrazione (cosiddetta riforma Madia) in corso di approvazione al Senato, che prevede, tra l’altro, l’incremento della percentuale di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti esterni provenienti da altre P.a. al fine di agevolare l’interscambio di professionalità”.

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