L’Indagine congiunturale sulle piccole imprese di Roma e Lazio” appena pubblicata dalla Cna mostra la situazione in cui versano oggi le imprese del territorio, in un delicato momento in cui si inizia a parlare di una prima timida ripresa dell’economia. Le aspettative sul futuro sono buone, anche se rimarranno diverse criticità. Secondo i dati pubblicati dall’ente in collaborazione con il Centro Europa Ricerche, nei prossimi tre anni l’economia del Lazio crescerà più della media nazionale, anche se di poco. Il valore aggiunto della regione aumenterà infatti dell’1% nel 2015, dell’1,2% nel 2016 e dello 0,8% nel 2017, contro una crescita media nazionale nell’ordine pari allo 0,8%, all’1,2% e allo 0,7%.
FOCUS SULLA LEGALITA’ – Bene si direbbe, anche se la prospettiva delle imprese artigiane punta a uno sguardo più approfondito e nel focus “Corruzione, Pubbliche Amministrazioni e imprese” si punta il dito contro un male più grande della crisi: l’illegalità. Il focus, scelto ancor prima dello scoppio delle inchieste sugli appalti di Mafia Capitale, ha permesso di scoprire che per 4 imprese di piccole e medie dimensioni su 10 l’illegalità serpeggia nelle pubbliche amministrazioni, e non risparmia tante aziende di grandi dimensioni. “Tutt’altro che rassegnati, gli imprenditori (uno su quattro) – spiega Cna – si sono dotati di un codice di condotta o hanno adottato politiche anti-corruzione e anti-collusione” dando in sostanza l’esempio alle istutizioni.
IL NODO DEGLI APPALTI – Al centro del meccanismo, secondo gli stessi imprenditori Cna, ci sono gli appalti pubblici, vero punto debole dove l’illegalità si inserisce: secondo la ricerca “un quarto delle Pmi dice di aver partecipato almeno una volta a una gara in Italia. Direttamente, come impresa subappaltatrice o in doppia veste. Quattro su dieci di questo campione, dicono di aver percepito nei propri concorrenti comportamenti e azioni per influenzare impropriamente la procedura di affidamento. La domanda di legalità arriva anche da parte delle imprese che immaginano come necessario un quadro normativo più chiaro, aumento dei controlli e pene più severe”.
LA PROSPETTIVA ECONOMICA – Intanto però la situazione economica si avvia a un lento miglioramento, nonostante gli indicatori dei mesi passati siano ancora tutti negativi. Le previsioni per la crescita italiana evidenziano “un lento ma continuo recupero verso la crescita economica”. Una crescita economica che tuttavia “dovrà essere confermata superando gli ostacoli ben presenti sulla sua strada- si legge nel rapporto- come dimostrano i principali indicatori dell’industria italiana che vive ancora una fase di grande debolezza.
Grazie anche alla condizione favorevole determinata dal mix internazionale Euro-Petrolio-Quantitative Easing le pmi sono tornate a investire. Quanto al credito, nel II semestre del 2014 si è allentata la stretta: il 48,8% di chi ha richiesto finanziamenti li ha ottenuti (erano 46,9% nel I semestre del 2014). Anche se si resta ancora lontani da una situazione di normalità. A pagare ancora un pesante prezzo alla crisi sono le costruzioni: le previsioni per il 2015 sono negative. Per la ripresa del settore si dovrà attendere il biennio 2016-2017. A trainare l’economia nei prossimi tre anni saranno i servizi che metteranno a segno, seppur timidi, tassi di crescita (nell’ordine dell’1%).
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