In omaggio agli obblighi di trasparenza e non solo per le sollecitazioni dell’opposizione, Nicola Zingaretti si è presentato questa mattina al Consiglio Regionale del Lazio per dare la sua versione sulle irrevocabili dimissioni del capo di gabinetto Maurizio Venafro, che proprio a tutela dell’immagine del suo presidente ieri le aveva argomentate con una lunga lettera. Il presidente della Regione Lazio ha inizialmente precisato nell’ambito di un allargamento delle indagini e delle verifiche della Procura e nel corso di un incontro con i procuratori che Venafro aveva appreso di essere indagato «rispetto a un gara della nostra Regione» che riguarda probabilmente la presunta turbativa d’asta nell’ambito della gara Cup che la Regione aveva annullato mesi fa dopo la vicenda di ‘mafia capitale’. «Essere oggetto di indagini – ha aggiunto Zingaretti- non significa colpevolezza ma neanche di per sè coinvolgimento sicuro o automatico in un successivo periodo processuale».
Nonostante ciò Venafro gli ha comunicato che «anche per lui essere sottoposto a un periodo di indagine lo ha portato a scegliere la strada delle dimissioni per motivi» che il capo di gabinetto ha illustrato al presidente «spiegando la sua totale estraneità a fatti.» La palla passa quindi alla Procura che dovrà accertare la verità. Ovviamente Nicola Zingaretti ha citato l’indagine sulla gara Cup facendo riferimento solo alle notizie di stampa poiché le indagini sono in corso e come proprio stamattina ha affermato l’assessore alla legalità del Comune Alfonso Sabella, sono soggette al segreto d’ufficio, passibili quindi di sanzioni penali per chi lo viola. In ogni caso il Presidente ha rivendicato la scelta di «avere promosso, dopo 13 anni ininterrotti di proroghe che sono un’anomalia dentro un sistema pubblico, una gara sul sistema Cup che ha l’obiettivo di portare trasparenza e che (la gara) sta per essere ribadita sotto la verifica e l’accompagno dell’Autorità nazionale anticorruzione.» –
Fra le voci dell’opposizione quella del capogruppo de La Destra, Francesco Storace che ormai vede la Regione «prossima al voto.» Poi Storace ha annunciato una risoluzione che chiede a Zingaretti di depositare in commissione Bilancio i verbali delle gare indette dalla Centrale unica degli acquisiti, per conoscere come vengono designati i membri delle commissioni aggiudicativi e come viene effettuata la selezione delle offerte. E ha chiesto al Presidente se intende puntare i fari anche sulle gare delle aziende regionali, su sanità, trasporti e rifiuti, che non sono di competenza della Centrale unica degli acquisti, applicando sin d’ora la normativa anticorruzione che prevede anche la rotazione dei direttori generali.
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