Era inevitabile che il ruolo del magistrato e assessore Alfondo Sabella a capo del DAP ai tempi del G8 di Genova, (vedi link) suscitasse polemiche soprattutto da quella sinistra che sin dall’inizio ravvisò in quei disordini le responsabilità delle forze dell’ordine per quella che fu allora definita una vera e propria ‘mattanza’, prima alla scuola Diaz e successivamente a Bolzaneto.
LA POLEMICA – Già Sinistra e Libertà preannuncia interrogazioni parlamentari sul ruolo di Sabella, ma per restare dalle nostre parti va segnalata la reazione del vicepresidente della Regione Lazio, il vendoliano Massimiliano Smeriglio. Per il vicepresidente il tema non è certo quello delle dimissioni di Sabella, ma bisogna anche stabilire una verità giudiziaria e storica su Genova. Quindi dopo aver letto l’intervista di Repubblica pone alcune domande all’assessore.
LE DOMANDE – Intanto vorrebbe sapere perché ha chiesto di essere denunciato: «Cosa vuole che venga fuori?» chiede. Poi percorrendo passo passo l’intervista gli chiede ancora chi ha illustrato il piano degli arresti preventivi; i nomi di chi voleva i respingimenti generalizzati alla frontiera; chi e come doveva operare gli arresti preventivi e in base a quali criteri; chi doveva vietare i colloqui con i difensori delle persone arrestate preventivamente. Ma ancora più importante chi diede l’ordine di creare due prigioni provvisorie a Forte San Giuliano e Bolzaneto, mentre qualcuno aveva intenzione di «soffiare sul fuoco e far esplodere gli scontri».
LA POLEMICA CON MARINO – E allora, chiede Smeriglio, fuori i nomi. Non a caso l’assessore nell’intervista parla anche di apparati dello Stato che andavano cercando il morto e accenna al fatto che i Servizi lo avevano incastrato, quindi, domanda Smeriglio chi lo voleva incastrare e perché. Questi i quesiti essenziali che suscitano immediatamente la reazione inviperita del sindaco che senza entrare nel merito delle questioni trova «estremamente gravi e offensive» le parole di Smeriglio «nei confronti di uno dei miei più straordinari assessori. » E aggiunge «questa per me è una gravissima azione contro la mia Giunta.» Allora giusto per non fare polemiche, tira in ballo Zingaretti ed esige da lui «un chiarimento perché schierarsi contro Sabella … significa schierarsi con la mafia.» Che per traslato potrebbe intendersi : chi è contro di me è con le mafie. Vista la piega della polemica, Smeriglio su Facebook getta acqua sul fuoco e ostenta «massima fiducia nei confronti di Sabella» ma ribadisce che «solo la chiarezza aiuterà tutti ad essere più forti.»
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