Personale ridotto per la farmaceutica regionale a non più di 190 farmacisti, di cui almeno 30 precari. Strutture ospedaliere di Farmacia da ventisei a nove. Se si guarda, poi, alla Farmaceutica Territoriale che deve garantire tutta la assistenza dei Distretti romani e dei 379 Comuni della Provincia di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, sono state concesse solo 6 U.O.C. (unità operative complesse), circa una ogni 833.000 abitanti.
Secondo la “Fassid Area Sinafo”, la risposta della Regione alle proposte di questo sindacato sulla farmaceutica inviate in merito ai Piani Operativi e nei vari interventi effettuati, già da luglio 2013 per disegnare una farmaceutica regionale pubblica funzionale, ha trovato come unica risposta l’emanazione di Atti Aziendali non soddisfacenti.
Il sindacato che si è riunito martedì 12 maggio presso la sede SNR in via del Cardello a Roma, lamenta che «oltre ai tagli del piano di rientro, si sono avuti tagli di strutture che rendono difficile la gestione della politica farmaceutica soprattutto all’interno delle aree vaste e delle provincie. Nelle Asl di Roma e nelle Provincie infatti si sarebbero avuti i danni maggiori». Il calcolo delle strutture ospedaliere di Farmacia, secondo gli standard del Decreto “Balduzzi”, dovevano «esser 26 invece ne sono state concesse solo nove. In totale nelle Asl queste 9 strutture devono assistere i ricoverati di 26 ospedali (piccoli, medi e grandi) e 94 strutture esterne pubbliche e private (strutture penitenziarie, RSA, Hospice, ecc.). Nella città di Roma sono state risparmiate quasi tutte le U.O.C. (unità operative complesse) nelle aziende ospedaliere. Se si guarda alla Farmaceutica Territoriale che deve garantire tutta la assistenza dei Distretti romani e dei 379 Comuni della Provincia di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, sono state concesse solo 6 U.O.C., circa una ogni 833.000 abitanti. Il personale è stato ridotto per la farmaceutica regionale a non più di 190 farmacisti, di cui almeno 30 precari. Dalla semplice gestione di magazzino, insomma, si è passati a incombenze sempre più complesse, in armonia con gli obiettivi della pubblica amministrazione e dei percorsi formativi aggiornati dei farmacisti (universitari e di specializzazione)».
Perciò, conclude la Fassid Area Sinafo, pur apprezzando lo sforzo effettuato per rendere efficiente il sistema sanitario regionale, con richiesta di forti sacrifici in tutti settori, sarebbe stato necessario non «il taglio indiscriminato» ma l’avvio del «monitoraggio delle aree di sovra/sotto-dotazione. Bisogna tenere anche conto che i 190 farmacisti presenti nel SSR nel 2014 (che diventeranno 185 nel 2015 e così a scalare) sono appena lo 0,4% del personale dipendente del SSR (il calcolo non comprende i medici di famiglia, MMG e PLS e tutti gli specialisti che operano nelle strutture private e accreditate), cioè uno ogni 250 dipendenti, ovvero uno ogni 26.500 cittadini circa a cui deve essere assicurata una assistenza farmaceutica di qualità e in sicurezza intervenendo anche sulla vigilanza del servizio erogato dalle farmacie di comunità (le Farmacie Private e Comunali). I numeri parlano da soli e non sono numeri che portano lontano!».
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