Passato e futuro della ricerca in 30 anni di esperienza. Dal primo trapianto di cuore all’avatar del paziente pediatrico l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha celebrato ieri la sua festa con un convegno all’Auditorium della sede di San Paolo Fuori le Mura. A rendere omaggio alla struttura sanitaria che conta più sedi a Roma e sul territorio metropolitano sono stati il Segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin, il presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il 13 maggio del 1985 l’ospedale, noto in tutta Italia e all’Estero come centro di eccellenza per le cure dei bambini, divenne Irccs.
Nel 1986 i record continuano con il primo trapianto di cuore in Italia su un bambino, e nel 1992 l’apertura del Centro di assistenza per bambini malati di Aids. Nel 1994 il primo trapianto di reni, quindi nel 1997 l’inaugurazione del Dea, nel 2000 la nascita del laboratorio di robotica nella sede di Palidoro e, infine, nel 2010 il primo impianto al mondo di cuore artificiale pediatrico.
Il polo ospedaliero ha attraversato tutte le stagioni della sanità di Roma e del Lazio e anche in questi anni di ristrettezze economiche e di commissariamento della sanità, ha portato avanti la politica dell’eccellenza. Al centro della missione del Bambino Gesù è la ricerca: un impegno che sarà rafforzato con una nuova Fondazione chiamata a rilanciare l’attività di ricerca puntando su nuovi canali di finanziamento e raccolta fondi.
Un messaggio di auguri è stato indirizzato dal ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che ha fatto i complimenti all’ospedale ricordando che “oltre alla ricerca clinica sta acquistando sempre più rilievo la ricerca sui servizi sanitari, finalizzata a individuare e applicare modelli in grado di fornire servizi migliori a costi controllati”. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha sottolineato che “il Bambino Gesù in questi trent’anni ha raggiunto traguardi importanti e non credo che esista qualche cittadino romano che non senta ”proprio” questo ospedale apprezzato e conosciuto nel mondo. Purtroppo in questi trent’anni, ce ne sono dieci di commissariamento della Regione, che ha comportanto problemi per strutture di eccellenza come questa. Ma posso finalmente annunciare che questa fase si sta chiudendo e se ne sta aprendo una nuova: andiamo verdo la rifondazione di un modello di sistema sanitario”.
Nella giornata di festa non sono mancate nemmno le critiche sulla gestione del sistema sanitario regionale: come quelle dei medici del Lazio che hanno chiesto al presidente e commissario alla Sanità “di dare un segnale positivo e invertire la rotta, aprendosi al confronto costruttivo con chi possiede le vere competenze necessarie per sanare un Servizio sanitario che ormai va avanti tra disorganizzazione e sprechi, ed è diventato una vergogna nazionale”.
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