Il comportamento dei conducenti causa oltre l’80% degli incidenti su strada con esito mortale. Fino al 2014 l’Italia, insieme alla Francia, è stato il Paese in Europa che ha fatto registrare in valore assoluto il numero più elevato di vittime.
In Italia il PNSS Piano Nazionale della Sicurezza Stradale ha previsto impegni finanziari dedicati all’incentivazione alle Amministrazioni Locali Italiane per interventi innovativi nel campo della Sicurezza Stradale proprio con l’obiettivo di ridurre il pesante bilancio di vittime e danni che si verificano ogni anno. Il PNSS si è sviluppato ad oggi attraverso cinque Programmi di attuazione. I criteri di ripartizione delle risorse del Piano per la programmazione di azioni ed interventi a favore della Sicurezza Stradale e la loro ripartizione tra le regioni e le province autonome sono generalmente basati sui valori del costo sociale.
Nel settembre del 2012 la Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diffuso lo Studio di valutazione dei Costi Sociali dell’incidentalità stradale dove sono stati rivisti ed aggiornati i parametri fino ad allora utilizzati. Il dato del costo sociale riveste una particolare importanza non solo ai fini di valutazione e programmazione ma anche ai fini descrittivi ed analitici, in quanto consente di esprimere in modo sintetico, con un unico valore ponderato, il valore del danno causato dagli incidenti stradali, sia in termini di vittime tra morti e feriti, sia in termini di danni complessivi sulle infrastrutture e sui veicoli danneggiati, inoltre permette di dare un indicatore importante sull’evoluzione della sicurezza stradale.
La stima dei costi sociali quantifica il danno economico subito dalla società, a carico dello Stato, delle famiglie e delle imprese. Questi costi non costituiscono una spesa, ma la quantificazione di aggravi che a diverso titolo pesano su tutti i cittadini per un singolo incidente, come ad esempio i costi di ricostruzione dei beni distrutti o deteriorati, veicoli, dotazioni funzionali delle strade, segnaletica verticale, barriere di sicurezza e altro. Una voce importante è costituita dalle spese sanitarie sopportate dallo Stato, ma anche dalle famiglie, dagli oneri previdenziali e assistenziali connessi alla morte o all’inabilità temporanea o permanente, dagli oneri aziendali per far fronte alle assenze dal lavoro e alle perdite di professionalità causate da incidenti stradali, dagli oneri di prevenzione, controllo e repressione sostenuti dalle diverse forze di polizia stradale, dagli oneri giudiziari e dalla mancata produzione generata dalla morte o dall’inabilità temporanea a lavorare. I costi derivanti da un’incidente stradale si suddividono genericamente in quattro categorie, la perdita della capacità produttiva, i costi umani, i costi sanitari e altre voci di costo. Se diamo uno sguardo alle cifre complessive che sono state raggiunte negli ultimi anni si ottengono risultati impressionanti.
Dall’analisi effettuate dal CEREMSS del Lazio, emergono dati impressionanti: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte violenta e di riferimento, non soltanto nel Lazio ma anche a livello nazionale, con un distacco da cinque a dieci volte rispetto ad altre cause di morte come i delitti per omicidi volontari e colposi. Nel periodo più recente i morti per incidenti stradali sono stati 12 volte più numerosi dei morti per infortuni sul luogo di lavoro e 6 volte più numerosi delle vittime di delitti e atti di violenza. I dati di mortalità e ferimento del Lazio sono fortemente condizionati dall’elevato tasso di crescita demografica e dall’elevato sviluppo economico che implica un elevato volume di traffico pro capite, una maggiore esposizione al rischio e un maggior numero di incidenti e vittime. Nel complesso l’evoluzione della sicurezza stradale laziale sconta una lunga e intensa fase di deterioramento dei livelli di sicurezza stradale che si è determinata tra la seconda metà degli anni novanta e i primi anni del decennio successivo. Il ritardo nella sicurezza stradale si è evidenziato sia per quanto riguarda gli incidenti mortali che quelli con feriti. Dal 2004 in poi c’è stato un recupero che ha ridotto il ritardo ereditato dalla fase precedente ma non l’ha ancora annullato.
Per quanto riguarda la rete stradale di diretta competenza regionale gestita da ASTRAL, va segnalata l’eccellente performance di sicurezza stradale che, negli ultimi nove anni, ha consentito il dimezzamento del numero dei morti una forte riduzione del numero dei feriti, con conseguente riduzione del costi sociali.
Entrando nel particolare del costo sociale dell’incidentalità, va segnalato che nei singoli comuni del Lazio il rapporto tra impegno finanziario complessivo per la realizzazione di interventi previsti dal programma di attuazione del PNSS e il costo sociale determinato dagli incidenti stradali registra un forte dislivello. In genere l’impegno finanziario complessivo per interventi di attuazione non arriva all’1% e soltanto un numero limitato di casi supera il 3% del costo sociale. Sono molti i casi di territori comunali con un livello di incidentalità tanto elevato, che nell’ultimo triennio ha superato i 50 milioni di euro, che non sono arrivati a formulare alcuna proposta di intervento per migliorare la sicurezza stradale.
Per dare un’idea delle dimensioni sociali ed economiche del fenomeno si ricorda che nel periodo 2002-2013 gli incidenti stradali nella Regione Lazio hanno determinato 6.312 morti e 482.183 feriti, con un costo sociale medio annuo pari ad oltre 2.301 milioni di Euro. Ciò significa che in questo periodo ogni cittadino, compresi neonati ed ultranovantenni, ha pagato all’incidentalità stradale un tributo annuo medio di 406 euro e che più di una famiglia su cinque, oltre il 20%, ha avuto una vittima di incidente stradale tra i propri componenti. Solo nel 2013, sul territorio laziale sono occorsi 22.167 incidenti con lesioni che hanno determinato 366 morti e 30.781 feriti, con un costo sociale totale di 2.258 milioni di Euro e la Regione è risultata seconda solo alla Regione Lombardia quanto a numero di incidenti stradali con lesioni e per numero di morti e feriti.
La Regione Lazio pone in primo piano l’attenzione alle migliori azioni da adottare al fine di ridurre il numero di incidenti stradali, e conseguentemente il numero di morti e feriti che si registrano sul territorio di propria competenza ed opera per la definizione di un Programma di azioni e di interventi prioritari ai fini della sicurezza stradale, mettendo in campo le risorse a disposizione e cercando il coinvolgimento e la sinergia di tutti i soggetti interessati.
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