Regione Lazio, chiude il Forlanini. Stop al degrado

Il progetto illustrato da Zingaretti. A settembre un bando per il riutilizzo degli spazi

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L’ospedale Forlanini dice addio a dieci anni di degrado e abbandono e dopo 80 anni di attività inaugura una nuova stagione senza sanità. E’ il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti insieme al direttore generale del San Camillo, Antonio D’Urso e al commissario Ifo-Spallanzani, Marta Branca, a spiegare cosa succederà della grande area che sarà protagonista di una serie di iniziative a partire da luglio ma sta attendendo ancora un nuovo progetto definitivo. Mentre le ultime strutture operative sono state trasferite allo Spallanzani (Chirurgia toracica, terapia intensiva, endoscopia toracica e terapia del dolore), San Camillo (reparto Ucri, ovvero Unità di cure residenziali intensive), e all’Ifo Regina Elena (medicina nucleare) l’attività sanitaria chiude definitivamente per lasciare spazio a una serie di iniziative.

“Il 13 luglio, con un investimento di 400mila euro – ha spiegato Zingaretti – sarà pulita l’intera area di circa 150mila metri quadri, per anni lasciata nell’incuria e nel più totale degrado”. Ad agosto, invece, sarà aperta un’arena del cinema. E a settembre la Regione Lazio darà il via a un ”bando delle idee” per dare una nuova destinazione a questa struttura posta in una area di pregio della capitale. La Regione vorrebbe trasformarla in un punto di riferimento per le start up e per chi opera nel sociale, nel mondo della cultura e dell’innovazione. Le opposizioni temono speculazioni e dopo giorni di polemiche si sono presentate nel pomeriggio di ieri in piazza contro i progetti della Regione, temendo un futuro fatto solo di nuovo degrado. Ma Zingaretti ha voluto rassicurare tutti: “Per garantire più sicurezza e legalità nel quartiere, è stato sottoscritto un accordo con i Carabinieri per trasferire al Forlanini la caserma e analogo procedimento è in corso con Questura di Roma per la Polizia di Stato”.

Altro intervento riguarda le palazzine non monumentali, in cui saranno trasferiti alcuni uffici regionali, con un risparmio in termine di affitti passivi di 4 milioni di euro l’anno. Infine sarà aperto uno spazio dedicato all’innovazione per incubatore di imprese. Per quanto riguarda le aree ancora prive di una destinazione, circa 150 mila metri quadri, il presidente è stato ottimista: “Siamo coscienti che finita l’attività sanitaria, ora si tratta di costruire un progetto che serva a Roma. Confido che entro la fine dell’anno si abbia un’idea di quello che ci deve andare”. Per questo già ci sono state riunioni con Comune, Demanio e Municipio. “Prima di partire vogliamo avere idee chiare – ha detto Zingaretti – progetti sostenibili e realizzazioni in breve tempo”.

L’operazione Forlanini, oltre a superare un degrado ormai decennale è anche una grande operazione di razionalizzazione nella sanità e contro gli sprechi.Zingaretti ha spiegato che gli ultimi posti letto rimasti attivi al Forlanini costavano alla collettività 40 milioni di euro. “Uno dei tanti sprechi insostenibili di questa regione, una vera follia”, ha detto il presidente della Regione, mentre per il direttore generale del San Camillo, Antonio D’Urso l’ospedale “resta privo di attività sanitarie. Al momento restano alcune attività ambulatoriali e funzioni amministrative”. Secondo Branca invece “è stato costituito un tavolo e si sta studiando la modalità per trasferire medicina nucleare all’Ifo”. Quanto agli aspetti occupazionali Zingaretti ha rassicurato: “Non cacceremo nessuno, neanche i gatti. Tutte le associazioni saranno tutelate, così come i lavoratori. La Regione non ha intenzione di sfrattare le associazioni cittadine o di volontariato che in una struttura così grande possono trovare una funzione- ha aggiunto- Quindi nessuna volontà di cacciare nessuno”.

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