Regione Lazio investe 69 milioni per curare i malati di l’epatite C

L'annuncio del presidente Zingaretti: "siamo leader a livello nazionale per il trattamento di questi pazienti"

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Con l’acquisto di farmaci anti Hcv (Epatite C) per oltre 69 milioni di euro a carico del fondo per la spesa farmaceutica regionale, “la Regione Lazio è leader a livello nazionale per il trattamento dei pazienti con Epatite C”. Lo annuncia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, oggi in conferenza stampa presso la sede della Regione, alla presenza di Giovanni Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, e del responsabile della cabina di regia della sanità laziale, Alessio D’Amato. Con questo stanziamento la Regione ha garantito la possibilità ai centri autorizzati di prescrivere il farmaco (classificato tra quelli ”innovativi ad alto costo”), istituendo un Sistema regionale ad hoc per il supporto e il controllo dell’erogazione degli antivirali diretti di seconda generazione per la cura di Hcv.

“Abbiamo vinto due scommesse: quella dell’organizzazione e vale doppio perchè siamo commissariati e siamo stati capaci di riorganizzare il sistema di cura per risparmiare risorse e – aggiunge il governatore – abbiamo vinto la sfida dell”innovazione che ci ha permesso di arrivare pronti e competitivi all”arrivo del farmaco salva-vita. Ora, poi, possiamo acquistare attraverso una spesa sanitaria qualificata: tagliamo gli sprechi e investiamo in cure”. Sono, infatti, 11 i centri clinici della Regione Lazio abilitati alla prescrizione dei nuovi farmaci e oltre 1.200 i pazienti candidabili al trattamento. “Secondo i dati aggiornati al 29 giugno, sono 1.297 i pazienti in trattamento e 1.651 candidabili all’accesso alle cure”, sottolinea Ippolito.

“Al momento 18 pazienti hanno terminato i­l ciclo terapeutico. I pazienti sottopos­ti a terapia sono di sesso maschile nel­ 61.5% dei casi con età media di 59 anni­, il 10.2% è nato all’estero- aggiunge Giuseppe Ippolito- Circa l’80% di questi è affetto da cirro­si epatica ed il 5% dei pazienti è affet­to da tumore primitivo del fegato correl­ato all’HCV. La maggior parte dei pazi­enti (circa 75%) è affetto da un genotip­o difficile da eradicare, e più della me­tà ha già sperimentato senza successo pr­ecedenti terapie a base di Interferone e­/o di ribavirina”. Va specificato che a partire dal mese di­ marzo il trattamento con i nuovi farmac­i in regime di completa rimborsabilità ­a carico del Servizio Sanitario Regional­e del Lazio “è stato disponibile anche per i pazienti n­on affetti da cirrosi epatica ma con uno­ stadio di fibrosi epatica avanzata.

Questi pazienti se non vengono guariti ­hanno un’alta probabilità di evoluzione ­della malattia nel prossimo futuro”, prosegue Ippolito. Per tale ragione, la Regione Lazio ha at­tivato per questi farmaci un percorso centralizzato di acquisto af­fidato alla Farmacia dell’Istituto Nazio­nale Malattie Infettive ”L.Spallanzani”, che cura la successiva distribuzione al­le farmacie dei Centri Clinici autorizza­ti. Attraverso un decreto commissariale ­la Regione Lazio ha istituito presso il­ Dipartimento di Epidemiologia e ricerca­ preclinica dell’Istituto Spallanzani il Servizio Regionale per la Sorveglianz­a di Malattie infettive ­che svolge un ruolo indipendente dai ce­ntri clinici e coordina il flusso delle­ informazioni. Esegue l’analisi dei dati e promuove s­ulla base dei risultati lo sviluppo di s­tudi mirati. Il servizio ha inoltre coll­aborato con l’Area Politica del Farmaco ­della Regione Lazio e con il personale ­di Lait per la creazione e lo sviluppo d­i un database informatico.

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