Gli automobilisti in Italia stanno acquisendo più consapevolezza del proprio ruolo al volante: i risultati delle campagne di sicurezza stradale e di innovazione tecnologica nella gestione delle strade iniziano lievemente ad emergere. In Europa sono ben 12 gli Stati dove si registra una mortalità stradale in aumento: tra questi Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito e Svezia, come evidenziato dal Rapporto ETSC sulla sicurezza stradale presentato a Bruxelles nel mese di giugno. In tale contesto l’Italia non sfigura in ambito europeo, infatti i dati di previsione ACI ed ISTAT del 2014 vedono profilarsi e confermarsi per la nostra nazione un trend di miglioramento della sicurezza stradale, sebbene più lento degli anni precedenti: nel 2014 si sono verificati 174.400 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.330 morti e 248.200 feriti, con un calo rispetto al 2013 del 3,77% dei sinistri, dell’1,62% delle vittime e del 3,58% dei feriti.
Gli incidenti stradali sono un fenomeno di notevole dimensione da ricondurre a numerosi fattori che vanno indagati nel dettaglio, tra i quali rivestono particolare rilievo le condizioni strutturali inerenti la circolazione sulle strade come i volumi del traffico, lo stato del manto stradale, l’idoneità della segnaletica; le condizioni inerenti i mezzi di trasporto come l’adeguatezza del mezzo, la dotazione di strumenti di sicurezza passiva e la manutenzione; il mancato rispetto delle norme del codice della strada come la velocità eccessiva, il mancato rispetto delle precedenze e dei semafori e infine gli scorretti comportamenti personali, con particolare riferimento agli stili di guida, alle condizioni psicofisiche del conducente e al suo stato di salute.
Rispetto all’obiettivo europeo di dimezzare il numero dei morti sulle strade nel decennio 2011-2020, nei primi quattro anni l’Italia fa segnare -19,1%, meglio della media UE che registra il -18,2%. Il contributo maggiore alla riduzione delle vittime arriva dalle autostrade, che fanno registrare -11,5% morti rispetto all’anno precedente. La diminuzione più contenuta, invece, è sulle strade urbane con il -1,0% di decessi ed extraurbane con lo 0,3%. Diversi, quindi, gli impatti dell’incidentalità in relazione alle diverse categorie di strade e per ciascuna di esse, diversi gli impatti dei diversi fattori che incidono sulla Sicurezza Stradale (traffico, infrastruttura, territorio, fattori sociali, etc.).
In rapporto all’estensione delle strade che attraversano la Regione Lazio l’incidenza delle autostrade è solo del 5% circa.
SVILUPPO CHILOMETRICO DELLE STRADE DELLA REGIONE LAZIO
Elaborazioni a cura di Automobile Club d’Italia – Area Professionale Statistica da fonti varie
Provincia | Autostrade (Km) | Strade di interesse nazionale (Km) | Strade Regionali (Km) | Strade Provinciali (Km) | Strade da classificare (Km) | Estesa totale (Km) |
Frosinone | 84 | 4 | 484 | 1.562 | 29 | 2.162 |
Latina | – | 149 | 264 | 938 | – | 1.351 |
Rieti | 29 | 119 | 299 | 1.129 | – | 1.576 |
Roma | 332 | 160 | 393 | 1.968 | 18 | 2.870 |
Viterbo | 29 | 122 | 168 | 1.360 | – | 1.679 |
Totale Lazio | 473 | 553 | 1.608 | 6.958 | 47 | 9.639 |
La Regione Lazio, attraverso il CEREMSS – Centro Regionale di Monitoraggio della Sicurezza Stradale del Lazio, pone particolare attenzione al differente impatto che gli elementi connessi alla Sicurezza Stradale delle diverse categorie di strade determinano. Differenti sono le esigenze in relazione a ciascuna categoria e diversi i supporti, servizi e strategie da porre in essere per il miglioramento della Sicurezza Stradale Regionale per ciascuna di esse.
Le elaborazioni dei dati, effettuate da ASTRAL Azienda Strade Lazio Spa nell’ambito del CEREMSS, consentono analisi mirate per individuare criticità, cause/effetti e costi/benefici degli interventi effettuati o da porre in essere per ridurre l’incidenza della mortalità su strada. La mole di informazioni acquisite nel tempo dal CEREMSS va a costituire un vero e proprio fascicolo per ciascuna strada della Rete Viaria Regionale, sia in termini di dati elementari che di analisi, così da consentire la miglior programmazione degli interventi da porre in essere, per tipologie e priorità, con un risparmio anche economico in quanto, gli stessi, risponderanno sempre più in modo mirato alle reali esigenze di ciascuno dei diversi tipi di infrastruttura. I dati vengono condivisi all’interno di ASTRAL con tutti i settori aziendali che sono coinvolti sul processo di programmazione annuale e pluriennale della Rete Viaria Regionale.
Utilizzare la condivisione e l’integrazione dei dati è il principale asset strategico offerto dai Centri di Monitoraggio della Sicurezza Stradale.
Le elaborazioni effettuate, strada per strada, riguardano principalmente il numero degli incidenti stradali con morti che si sono verificate entro il trentesimo giorno dall’incidente e/o con feriti coinvolti, il costo sociale dell’incidentalità, i vari tassi di mortalità, ferimento, incidentalità in conseguenza di incidenti stradali, i loro diversi indici, la loro ripetitività, l’incidenza del traffico e dei flussi delle diverse categorie di veicoli nonché delle loro velocità medie, e quant’altro, il tutto in funzione dei diversi momenti del giorno e dell’anno, dei diversi contesti territoriali e infrastrutturali, etc.
La lettura dei dati in valore assoluto nel 2013 vede il posizionamento della Regione Lazio rispetto alle altre 19 regioni Italiane per numero di incidenti con lesioni su strada, al secondo posto dopo la Lombardia, con oltre 22 mila incidenti. Lo stesso posizionamento al secondo posto il Lazio lo attesta per i 366 decessi avvenuti su strada e gli oltre 31 mila feriti, di gran lunga al di sopra delle relative medie di tutte le venti Regioni Italiane. L’analisi dei dati, tuttavia, vede scendere il Lazio, in relazione alla popolazione media residente, al sesto posto per il tasso di mortalità e al quarto posto per quello di ferimento, valori entrambi molto vicini a quelli medi di tutte le Regioni Italiane. La situazione del Lazio è ancor migliore se si considerano gli indici di mortalità e di lesività, cioè i rapporti tra il numero di morti o di feriti rispetto al totale degli incidenti stradali con danni a persone. Infatti nella classifica da uno a venti delle Regioni italiane rispetto agli indici medi di lesività e mortalità, del 2013, il Lazio si attesta rispettivamente al quattordicesimo e al sedicesimo posto.
I valori del costo sociale, tra decessi e feriti sulle strade della sola Regione Lazio nel 2013 sfiora i 2 miliardi di euro con un costo medio pro capite, rispetto alla popolazione residente, pari a 406 euro. Dei 378 comuni del Lazio, 121 si trovano in Provincia di Roma, 91 in provincia di Frosinone, 33 in Provincia di Latina, 73 in Provincia di Rieti e 60 in Provincia di Viterbo. La situazione del costo sociale medio pro capite dell’incidentalità sulle strade del territorio di ciascuna Provincia rispetto alla media nazionale vede le tre province di Roma, Latina e Viterbo con valori superiori, la Provincia di Frosinone con valori pressoché uguali e Rieti con valori inferiori. Tuttavia il tasso di mortalità si distribuisce sulle cinque province del Lazio rispettivamente su Viterbo per il 26%, seguita da Latina per il 24%, Frosinone per il 19%, Rieti per il 16% ed infine Roma per il 15%; mentre il tasso di ferimento si distribuisce per il 27% su Roma seguita da Latina per il 21%, Frosinone e Rieti ciascuna per il 18% e infine Viterbo per il 16%.
Attraverso le analisi del CEREMSS i Comuni del Lazio sono stati ripartiti in sette classi in relazione al grado di Criticità, cioè il livello di rischio (vittime e costo sociale) e di danno (tassi di mortalità e ferimento) degli incidenti avvenuti nel corso dell’anno sulle strade di ogni categoria, distribuite sul territorio di ciascuno di essi.
Il 16% dei Comuni del Lazio, in particolare 60, appartengono alle prime tre classi (A, B e C) che presentano i livelli di criticità massima con tassi di mortalità fino a 20 volte più elevati della media regionale. Tra questi sono presenti tutti i capoluoghi di provincia, i comuni con più di 30 mila abitanti e 35 comuni di piccole dimensioni fino a 10 mila residenti. Su di essi si concentra il 71% della popolazione laziale e sulle loro strade gli incidenti determinano il 77% dei morti, l’87% dei feriti per incidenti stradali ed un costo sociale dell’85%. Fanno invece parte delle classi D e E, con livello di criticità alto o intermedio, 142 comuni che costituiscono il 38% del totale. 176 Comuni appartengono alle classi F e G a criticità bassa o nulla.
185 sono i Comuni del Lazio attraversati oltre che da Strade Statali, provinciali e comunali anche dalla Rete Viaria Regionale; di essi, circa il 25 % appartiene alle tre classi a maggior grado di rischio. L’attenzione di ASTRAL, quale gestore della Rete Viaria Regionale è volta all’elaborazione di programmi e alla realizzazione di interventi atti a massimizzare la riduzione del grado di rischio e ridurre detta percentuale.
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