La strategia Europa 2020, adottata dall’Unione Europea in occasione del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo del 17 giugno 2010, si propone come strumento per aiutare l’Europa e tutti i Paesi membri a riprendersi dalla crisi e a uscirne rafforzati, favorendo competitività, produttività, potenziale di crescita, coesione sociale e convergenza economica. Per il settore dei trasporti il 2020 rappresenta però un’ulteriore pietra miliare. Nel 2010 ha infatti visto la luce anche il 4° Piano d’Azione sulla Sicurezza Stradale redatto dalla Commissione Europea. Si tratta di un piano strategico che ripropone l’ambizioso obiettivo di ridurre del 50% i morti sulle strade per avvicinarsi entro il 2050 all’obiettivo “zero vittime” nel trasporto su strada che porterebbe l’Unione europea ad imporsi come leader mondiale per quanto riguarda la sicurezza in tutte le diverse tipologie di trasporto.
Questo obiettivo potrà essere raggiunto agendo a più livelli secondo modalità ben precise attraverso lo sviluppo delle infrastrutture, l’utilizzo del progresso tecnologico per rendere sia le infrastrutture stesse che i veicoli più sicuri, il miglioramento della manutenzione e del processo di monitoraggio e controllo che per quanto riguarda le strade si sviluppa attraverso analisi, ricerche ed elaborazione di standard di sicurezza a partire dalla rete stradale trans europea (TEN), per estendersi alle strade extraurbane secondarie, statali, regionali, provinciali e non ultime quelle urbane, la creazione del concetto di guida intelligente mediante sistemi di rilevazione satellitare (Galileo), etc.
Importantissimo il livello rivolto all’incoraggiamento degli utenti ad un comportamento corretto attraverso il rispetto delle norme fondamentali della sicurezza stradale, inoltre la promozione della sicurezza del trasporto professionale di merci e passeggeri, il miglioramento del soccorso e delle cure delle vittime della strada e la raccolta, l’analisi e la diffusione dei dati sull’incidentalità. Su questi obiettivi anche la Regione Lazio insieme ad ASTRAL Azienda Strade del Lazio è fortemente impegnata e, oltre agli interventi diretti sulle infrastrutture di propria competenza, in cofinanziamento col Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nell’ambito del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, sta lavorando alla realizzazione di un Centro Regionale di Monitoraggio della Sicurezza Stradale CEREMSS, col fine di ridurre il forte impatto che gli incidenti stradali determinano sul PIL regionale e dare un contributo al superamento della crisi economica che l’ha investita negli ultimi quattro anni.
Sono molti i fattori che hanno un effetto sull’incidentalità, oltre all’osservazione dei sinistri stradali, si affianca la presentazione di dati relativi alla congestione da traffico, prodotta dagli utenti che usano le strade urbane senza viverci e quindi facendo accesso ad esse attraverso la rete extraurbana. Un dato rilevante è costituito dalla morfologia urbana ed extraurbana e dagli stock infrastrutturali presenti, fino ad arrivare alle politiche di investimento avviate sui territori comunali e poi, allargando ulteriormente la visuale, agli strumenti di programmazione territoriale e della mobilità e alle campagne di sensibilizzazione sui comportamenti stradali virtuosi.
Spesso si tende a sottovalutare il problema della sicurezza stradale in città, a volte impressionati da fatti di cronaca che si verificano sulle autostrade e sulle strade extraurbane e che occupano i media per la loro rilevanza dimensionale e per la loro grandiosità. Non va dimenticato, però, che il 45% degli incidenti stradali con esiti mortali accadono su strade urbane, all’interno dei confini della città e spesso hanno come vittime gli utenti più deboli di quelle strade: giovani, anziani, pedoni, ciclisti.
Attraverso questi che costituiscono i primi dati e le prime analisi che vengono immediatamente forniti ai funzionari e agli amministratori locali, prendono forma gli strumenti per programmare strategie e interventi finalizzati a raggiungere gli obiettivi che l’Unione Europea chiede siano centrati entro il 2020: dimezzare il numero dei morti e dei feriti sulle strade italiane a partire dal 2010.
La maggior parte degli incidenti stradali deriva da comportamenti non razionali, scorretti o imprudenti che possono certamente essere modificati. Le cause principali sulle quali intervenire sono l’eccessiva velocità, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, la guida sotto l’effetto di alcool e di sostanze psicotrope. L’aggressività è anche oggetto di studi riguardo all’incidentalità stradale poiché il comportamento a rischio del guidatore aggressivo può avere come possibile conseguenza il coinvolgimento in sinistri. La rabbia alla guida si rivela, dal punto di vista collettivo, un notevole problema di salute pubblica, oltre che mentale e di capacità di gestione delle emozioni da parte del singolo. Importante anche dedicare attenzione alla protezione degli utenti della strada più deboli quali pedoni e ciclisti, ma soprattutto l’attenzione verso i bambini, attraverso il corretto utilizzo di sistemi di ritenuta.
Per centrare gli obiettivi di miglioramento che l’Europa richiede al territorio regionale e nazionale sono necessarie strategie di lungo periodo, competenza da parte degli amministratori, collaborazione dei tecnici e l’impegno dei cittadini, senza i quali nessuna politica pubblica né locale, né nazionale e né sovranazionale può essere realizzata. La Sicurezza Stradale deve diventare un linguaggio compreso da tutti ed una prassi da tutti operata con l’impegno di essere testimoni, attraverso il proprio comportamento, del rispetto della vita, sia propria che degli altri, e di diffondere questa fondamentale cultura della convivenza sociale sulle strade d’Europa.
Allargando lo sguardo oltre il confine italiano la Sicurezza Sostenibile è stata la principale visione nelle politiche di sicurezza stradale in Olanda fin dai primi anni novanta. Le autorità che si occupano del traffico stradale a differenti livelli, nazionale, regionale e locale applicano tuttora queste misure. Il sistema stradale di Sicurezza Sostenibile aspira a prevenire gli incidenti e, se questi avvengono ancora, l’obiettivo è di ridurre al minimo le loro conseguenze. L’idea di base è che le persone compiono errori e sono fisicamente vulnerabili. Ci sono 5 principi fondamentali: funzionalità, omogeneità, prevedibilità, indulgenza e consapevolezza di stato. La visione della Sicurezza Sostenibile ha ampia influenza sulla pratica della sicurezza stradale ed ha condotto all’utilizzo di misure efficaci e sostenibili come l’aumento delle zone a 30 km/h nei centri abitati, in vigore anche in Italia; l’introduzione di zone a 60 km/h fuori dai centri abitati e la riduzione della velocità presso gli incroci. Osservando l’efficacia e i costi è stato stimato che le misure infrastrutturali dell’approccio della sicurezza sostenibile hanno ridotto il numero di incidenti mortali e di degenze del 6% sul territorio nazionale. I costi, in particolare quelli relativi alla ricostruzione delle strade, sono piuttosto elevati ma possono essere assorbiti nei capitoli di bilancio destinati ai regolari lavori di manutenzione. In Finlandia invece, il programma TARVA è utilizzato dalle autorità stradali finlandesi sia a livello nazionale che regionale. Qui le analisi costi-efficienza sono comuni nella presa di decisioni sulla sicurezza stradale. Uno speciale software, chiamato TARVA, contiene i dati sugli incidenti di tutte le strade in Finlandia. Viene impiegato per stimare i cambiamenti nel numero di incidenti con morti o feriti dovuti alle misure adottate nelle infrastrutture su tutta la rete stradale finlandese ed è operativo dal 1994. Si tratta di un sistema che migliora l’uso efficiente delle risorse supportando l’implementazione delle misure più efficaci su quelle strade in cui esse risultano maggiormente utili. I costi includono spese per l’amministrazione dei dati, la ricerca e lo sviluppo e le procedure amministrative.
Il CEREMSS Centro di Monitoraggio della Regione Lazio, attraverso la raccolta, l’analisi e la diffusione dei dati sugli incidenti in rapporto al territorio di riferimento, da una visione globale, Europea e nazionale, consente di avere una dettagliata visione della situazione regionale in modo da poter studiare e applicare le migliori soluzioni ai diversi problemi. Il valore aggiunto dell’impianto del CEREMSS è l’opportunità di costituire una serie di indagini pluridisciplinari che analizzano il fenomeno nella sua complessità e consentono di avere a disposizione un quadro della situazione in particolare per tutto il territorio di propria competenza, a partire dai cinque capoluoghi di provincia del Lazio per estendersi alle strade dei suoi 378 Comuni.
I dati del primo triennio del decennio preso come riferimento dall’UE per l’obiettivo dimezzamento dell’incidentalità, sono incoraggianti. Come evidenziato nei grafici dal 2010 al 2013 (ultimo dato ISTAT dell’incidentalità stradale rilevata dalle Forze dell’ordine, con presenza di danni a persone), il trend dei Tassi sia di Mortalità che di Incidentalità vede un 2013 in netto decremento rispetto al 2010, con andamenti costantemente decrescenti fatta eccezione per la Provincia di Viterbo, che all’inizio del periodo ha avuto un andamento del tasso di mortalità in controtendenza, subito corretto nel 2013.
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