Regione Lazio, nasce la commissione riforme istituzionali

Il consigliere Ciarla confermato presidente all'Agricoltura

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E’ uno degli ultimi emendamenti alla proposta di legge della Giunta che sopprimerà l’Agenzia regionale parchi e l’Agenzia regionale per la difesa del suolo; è firmato da buona parte dei capigruppo (tra i contrari M5S e Psi) e inserendo un articolo aggiuntivo istituisce la commissione consiliare speciale “Riforme istituzionali”.

Il nuovo organismo, che sarà composto “da quattordici consiglieri che rappresentino in modo paritetico i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione- si legge nel testo- nominati dal presidente del Consiglio, sentita la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, avrà “il compito di effettuare studi, esami, indagini e approfondimenti sul tema delle riforme istituzionali, anche la fine di elaborare proposte di revisione, di attuazione dello Statuto, in materia elettorale nonchè di modifica del regolamento dei lavori del Consiglio regionale”.

La commissione durerà in carica fino alla fine della legislatura e presenta annualmente all’Aula una relazione sull’attività svolta”. Intanto ieri il consigliere Pd, Mario Ciarla, è stato rieletto con 11 voti alla presidenza della commissione Agricoltura, artigianato, commercio, formazione professionale, innovazione, lavoro, piccola e media impresa, ricerca e sviluppo economico. Sul fronte delle nomine in commissione c’è stato spazio anche per una polemica tra il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace e i grillini

“I grillini  – ha detto Storace – hanno lamentato l’assenza di poltrone per loro. Mentendo. Perchè proprio il centrodestra ha favorito l’elezione – non dovuta – del vicepresidente grillino della commissione affari istituzionali e perchè non sono stati capaci nemmeno di manovrare in un’altra, quando nella commissione ambiente hanno tentato il colpaccio grazie al voto solitario ma ininfluente di un transfuga seriale della destra e ora del centrodestra. Fanno i moralizzatori mentre conducono guerricciole per accaparrarsi incarichi istituzionali per i quali vige, in democrazia, la legge dei numeri. Se pretendono poltrone quando perdono, figurarsi se dovessero vincere”.

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