La società e la Chiesa si resero conto sin dagli anni ’50 che la parabola degli incidenti andava, sfortunatamente, crescendo e che il fattore umano incideva in una percentuale elevatissima, tanto che si può dire che oltre l’80% di incidenti è dovuto alla responsabilità dell’uomo. Sulla base di questa presa di coscienza a Parigi nel 1951, su iniziativa de “La Prévention Routière”, fu lanciata l’idea di celebrare una “Giornata Internazionale senza Incidenti”.
La Giornata intendeva richiamare l’attenzione degli utenti della strada sulla gravità del problema della circolazione per ridurre, almeno per un giorno, il numero degli incidenti. La circolazione stradale è un tema all’attenzione dell’intera collettività ed anche della Chiesa. A partire dal termine Cammino, che è una parola biblica, è possibile rintracciare le radici bibliche di una teologia del traffico stradale. Cammino, pellegrinaggio, nomadismo: fu questo il percorso del Popolo di Dio nell’antichità. Sulla strada gli automobilisti non vivono, passano, e i chilometri scorrono come gli anni. I Papi Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI sono stati particolarmente attenti ai temi della sicurezza stradale e numerose sono state, nell’ultimo decennio, le esortazioni pastorali dei vescovi europei sulla circolazione stradale. La strada è tra le frontiere d’impegno pastorale della Chiesa.
Dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti sono usciti molti orientamenti e documenti tra i quali People on the Move del 2007. All’interno, alcune indicazioni riguardano il continuo e serio richiamo alla responsabilità del conducente, promuovendo valori evangelici che alla base hanno l’amore e il rispetto per la vita propria e altrui. In questa linea, viene indicato di proporre iniziative per offrire un contributo all’educazione stradale fin dalla prima infanzia.
Le indicazioni etiche e spirituali emerse nelle diverse sessioni del primo «Incontro europeo dei direttori nazionali per la pastorale della strada» del 2003 sono state sintetizzate in modo non ufficiale in forma di decalogo: 1. Non uccidere anche quando si è al volante, 2. La strada deve essere strumento di unione, non di morte, 3. Le qualità del conducente cristiano sono: cortesia, correttezza, prudenza, 4. Bisogna soccorrere le vittime, 5. L’auto non è strumento di potere e violenza, 6. Impedire la guida ai giovani, quando non sono in grado di farlo, 7. Sostenere le famiglie delle vittime, 8. Far incontrare vittima e aggressore per far vivere il perdono reciproco, 9. Tutelare i deboli, 10.Essere responsabili verso i passeggeri, i passanti, gli altri conducenti.
Domenica, 4 ottobre – S. Francesco di Assisi, nell’ambito della XXV Giornata del Pedone a Roma è stato organizzato, dall’ADP – Associazione Diritti dei Pedoni, un evento interamente dedicato ai pedoni romani, turisti etc. A piazza del Popolo l’ufficio postale mobile ha effettuato una timbratura speciale postale dei francobolli su cartoline, a ricordo dell’iniziativa.
Sul fronte delle infrastrutture della rete viaria regionale, l’autunno ha portato anche nuovi lavori sulle strade giubilari. Il CEREMSS del Lazio segnala che dal mese di settembre, in occasione del Giubileo della Misericordia, la Regione Lazio ha stanziato 1,7 mln di euro per la valorizzazione della via Francigena del Nord ed ha affidato ad Astral la realizzazione delle opere, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il tracciato ufficiale e di attrezzare nuovi passaggi per offrire percorsi più brevi e più sicuri ai pellegrini che giungeranno Roma.
La serie di interventi, la cui ultimazione è prevista prima dell’8 dicembre, data di inizio dell’anno giubilare, prevede: la realizzazione di tre sentieri alternativi o complementari al tracciato ufficiale nella tappa che va da Campagnano Romano a La Storta, lunga 25 chilometri; un attraversamento pedonale del Fosso Cremera, tra i comuni di Roma e Formello, in corrispondenza del prolungamento della viabilità locale che va da via della Ficoraccia fino all’incrocio con vicolo Formellese; la ricostruzione della passerella pedonale in via Prato della Corte, nel comune di Roma, in prossimità di Veio. Gli interventi, sono stati presentati il 7 settembre nella sede di RomaNatura, dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal vicepresidente, Massimiliano Smeriglio, dall’amministratore unico di Astral, Antonio Mallamo, da Francesco Rutelli, volontario presso il Pontificio Collegio della Cultura, per i cammini spirituali, e alla presenza di monsignor Rino Fisichella. La volontà di valorizzare luoghi sacri e percorsi religiosi per la Regione Lazio era iniziata già prima dell’indizione da parte di Papa Francesco, del Giubileo Straordinario. Grazie al nuovo investimento economico, dopo decine di anni, sarà possibile percorrere in sicurezza la via Francigena. I percorsi religiosi, costituiscono un grande patrimonio culturale, come anche il cammino di Francesco o il percorso di San Benedetto e la loro valorizzazione non è solo l’occasione di riscoperta del pellegrinaggio come opportunità di ricostruzione del rapporto tra cittadini e territorio, ma un’opportunità di crescita territoriale. Il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo n.42 del 22 Gennaio 2004) nato nell’ambito della Convenzione europea del paesaggio (Firenze 20 ottobre 2000) divenuta nel 2006 legge dello stato italiano, considera il paesaggio un bene culturale. Per paesaggio è inteso non solo quello naturale che caratterizza specificamente un certo territorio, ma anche quello derivato dall’azione umana. Le vie storiche sono dunque un “paesaggio”, quindi anche un bene culturale. Il 14 ottobre si è tenuta presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un’ulteriore conferenza stampa di presentazione del progetto ‘La via Francigena tra mobilità e cultura’, realizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, l’ENIT, l’Associazione Europea delle Vie Francigene e le Regioni in cui si sviluppa la Via Francigena: il Lazio, la Toscana, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Val D’Aosta. Si è focalizzata l’attenzione sulla valorizzazione del tratto italiano completo della via Francigena, a partire dalla Val D’Aosta, con il potenziamento della mobilità, fruibilità e raggiungibilità del percorso nato nel primo millennio, quando i pellegrini attraversavano l’Europa per recarsi in preghiera a Roma. A seguito della diffusione del “diario di Sigerico” – che prende il nome dall’Abate nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, In cui erano dettagliatamente riportate le località attraversate dai diversi itinerari infatti, la via Francigena divenne un riferimento per molti pellegrini che cominciarono a ripercorrerne le tappe.
Oggi il tratto italiano della Via Francigena, ovvero quello che va da dal Gran San Bernardo a Roma, è lungo all’incirca 945 km e complessivamente, da Canterbury a Roma, circa 2000 Km. Attraverso il Portale www.italia.it, vetrina internazionale di riferimento sul turismo in Italia, vengono illustrate in un unico ‘contenitore’ web la storia, come si articola oggi il percorso e tutte le informazioni utili, come i mezzi di trasporto, gli orari, la possibilità di utilizzare la mobilità elettrica. Sono state create pagine web per ogni Regione, tradotte in cinque lingue – immediatamente disponibile quella della Regione Lazio – che contengono i dati sul percorso suddiviso in tappe con una legenda/scheda e i relativi link ai mezzi di trasporto, gli eventi e i luoghi di culto.
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