2014: incidenti stradali in Italia in aumento

Maggior rischio per l’utenza debole nelle nostre città

0
475

Ancora cifre drammatiche, in particolare per le strade dei nostri insediamenti urbani, nonostante negli ultimi quindici anni gli incidenti stradali siano diminuiti: in totale nel 2014 si sono registrati in Italia 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone (181.660 nel 2013), che hanno causato 3.381 decessi (3.401 nel 2013) e 251.147 feriti (258.093 nel 2013). In media, nel 2014, ogni giorno si sono verificati 485 incidenti, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 688. La media giornaliera dei morti quindici anni fa era invece di 19 persone. Il costo dei sinistri stradali ammonta nel 2014 a circa18 mld di euro (stima su parametri MIT 2010). Dunque una battuta d’arresto nella riduzione delle vittime della strada in Italia, mentre rallenta, ma non si ferma, il calo degli incidenti e dei feriti. Come rileva l’ultimo Rapporto ACI-ISTAT, presentato il 3 novembre a Roma, con una diretta radiofonica della RAI che ha seguito il dibattito dalle 10 alle 11.30. Nel 2014 rispetto al 2013 il numero dei morti sulle nostre strade è diminuito dello 0,6% a fronte di una flessione del 2,5% dei sinistri e del 2,7% dei feriti. ll Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani ha sottolineato l’importanza dell’incontro e confronto dei diversi enti ed istituzioni che si occupano di sicurezza stradale per prendere conoscenza e discutere dei dati al fine di mettere in campo, ciasculogo_CEREMS_def_2no in relazione alle proprie competenze, le più efficaci azioni preventive e correttive per il miglioramento della sicurezza. Numerose le presenze in sala: dal Ministero degli Interni con Roberto Sgalla Direttore Centrale per la Polizia Stradale e Ferroviaria a quelli delMinistero della Sanità e delle Infrastrutture e Trasporti, inoltre l’On. Mario Valducci Componente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, dall’ANIA a imprese e tecnici del settore, dai gestori di reti alla Associazioni della società civile. Anche la Regione Lazio è stata presente ed interessata all’incontro attraverso il CEREMSS – Centro Regionale di Monitoraggio della Sicurezza Stradale.

Particolarmente accurati gli interventi illustrativi dei dati forniti da Roberta Crialesi Dirigente del Servizio Sanità della Direzione centrale per le statistiche socio-demografiche e ambientali dell’Istat e di Lucia Pennisi Coordinatore dell’Area Statistica dell’ACI. I dati illustrati, ha proseguito Sticchi Damiani, dimostrano l’urgenza di garantire l’utilizzo di almeno il 50% dei proventi delle multe per favorire la mobilità e la sicurezza stradale soprattutto in ambito urbano con attraversamenti pedonali moderni e visibili, percorsi ciclabili protetti, rotatorie efficaci a scongiurare i pericolosi urti laterali. Anche le sanzioni devono essere finalizzate alla prevenzione: gli autovelox nascosti sono inutili e i cartelli che ne annunciano la presenza poi non riscontrata dai conducenti, sono addirittura dannosi. ACI ha preannunciato che nella prossima Conferenza del Traffico e della Circolazione, in programma a Roma il 18 novembre, presenterà una proposta legislativa sistemica in tal senso. Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva ha sottolineato che “E’ sempre più importante disporre di dati di elevata qualità e non di resoconti parziali o aneddotici. La strategia vincente per raggiungere questo obiettivo è stata quella di attivare un modello aperto di coordinamento, con la regia dell’Istat, tra Stato, Regioni ed Enti locali”. Nel suo intervento è emerso con forza il positivo risultato di quest’anno: ferma rimanendo la stretta collaborazione con i ministeri degli Interni, delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Sanità, in particolare grazie a quest’ultima è stato possibile quantizzare una prima stima del numero di feriti gravi, allineando così l‘Italia ai Paesi con una più lunga tradizione di analisi e integrazione di dati. Un altro tema nuovo è quello delle sanzioni per le infrazioni stradali. Dare una particolare enfasi a quest’ aspetto è considerato anche in Europa un elemento chiave per contrastare l’incidentalità stradale.

grafico1

I dati pubblicati da ACI e Istat sugli incidenti stradali e sul numero di vittime nell’ultimo anno ci dicono che non si può abbassare la guardia. La distrazione (21,4%), la velocità elevata (17,3%) e il mancato rispetto della distanza di scurezza non adeguate (13,4%) sono i motivi piu’ frequenti di incidenti su strade extra urbane. Soprattutto nelle città, e cioè in ambito urbano, si presenta la mancata osservanza di precedenze e semafori a causare incidenti (18,6%), seguita da distrazione (15,4%) e velocita’ (9,2%).   La velocita’ e’ anche causa della maggior parte delle sanzioni: oltre alle infrazioni legate al mancato possesso di documenti di circolazione e assicurazione o alla sosta vietata, principalmente contestate da Polizia stradale e Polizie locali, nelle prime posizioni si trovano l’eccesso di velocita’, il mancato uso di dispositivi di sicurezza (cinture, casco e sistemi di ritenuta per bambini), ma anche il mancato uso di lenti o l’uso di telefoni cellulari o cuffie.

Torna a crescere anche il numero delle vittime tra i pedoni (578 morti, +4,9% rispetto al 2013) e i ciclisti (273 morti, +8,8% rispetto al 2013), mentre prosegue il calo della mortalità sulle due ruote a motore (-4,3% rispetto al 2013). L’indice di mortalità (morti ogni 100 incidenti) per gli utenti più vulnerabili si conferma molto elevato: 2,75 per i pedoni, 1,69 per i motociclisti e 1,41 per i ciclisti, contro lo 0,67 delle automobili e lo 0,74 degli autocarri. La fascia di età più a rischio resta sempre quella dei giovani tra 20 e 24 anni (268 vittime), ma aumentano i decessi tra gli over 75 (+11,1%) e i bambini tra 0 e14 anni (+12,7% ). Da evidenziare, infine, il calcolo in via sperimentale del numero dei feriti gravi, secondo le indicazioni della Commissione UE: nel 2014 i feriti gravi a seguito di un incidente stradale, sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, sono stati circa 15.000, in aumento del 16% rispetto al 2013.

Le recenti norme approvate a Montecitorio, d’altra parte, confermano che il tema è una priorità del Parlamento. A margine della conferenza stampa di presentazione dei dati ACI-ISTAT sull’incidentalità stradale, Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, ha dichiarato che “Questa legislatura si sta caratterizzando per una forte attenzione alla sicurezza sulle strade italiane. La Camera ha licenziato prima la legge delega al governo per la riforma del Codice e poi l’introduzione del reato di omicidio stradale, che garantisce la certezza della pena: entrambi i provvedimenti attendono ora il voto del Senato. Il prossimo passo sarà quello di potenziare i controlli, puntando molto sulla prevenzione: è già pronto un testo di legge che contiamo di approvare in tempi rapidi”.

grafico2

Redazionale a Pagamento

logo+regione_1

È SUCCESSO OGGI...