Grottaferrata, la Regione si costituirà parte civile

Un coro di reazioni da parte delle istituzioni dopo le sconcertanti notizie dei maltrattamenti

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La Regione Lazio si costituirà parte civile contro questi atti disumani“: a dirlo è stato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dopo la scoperta delle clamorose violenze perpetrate ai danni dei pazienti disabili di un centro riabilitativo di Grottaferrata, vicino Roma.

E non è mancata la risposta delle istituzioni con in testa il ministro Lorenzin che ha rilanciato l’inasprimento delle pene: “è di fondamentale importanza l’approvazione del ddl che porta il mio nome, da due anni fermo in Senato. In esso è contenuta l’aggravante per chi commette reati all’interno delle strutture socio sanitarie. Aumentare di un terzo la pena per gli autori di gesti così ripugnanti credo sia il giusto segnale che dobbiamo dare in difesa dei nostri concittadini più fragili”.

IL PRESIDENTE – Concetto ribadito anche dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha ringraziato i Carabinieri del Nas. “Le indagini – ha dichiarato – hanno permesso, anche con la collaborazione della proprietà della struttura, di porre fine ad un clima di vessazioni e violenza contro i disabili ospitati. I crimini contro i più deboli sono i più odiosi perché compiuti contro persone che non si possono difendere. L’unico argine contro questi atteggiamenti è una forte azione di vigilanza e l’attenzione delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine nel segnalare e reprimere condotte odiose. Voci di sdegno si sono levate soprattutto dal fronte del sociale, di chi come le case famiglia lotta ogni giorno contro la mancanza di risorse per garantire a disabili fisici e psichici rispetto e una vita dignitosa: per  Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale quello che è accaduto è “un orrore: persone che non possono né difendersi né denunciare malmenate da chi dovrebbe prendersi cura di loro. Serve formazione e coscienza sociale. Dove si trovavano i colleghi degli operatori responsabili di questo ignobile atto? Un sistema sano espelle immediatamente persone così. Occorre ricostruire un senso dello stato, della comunità, della responsabilità, del prendersi cura. Chiediamo controlli serrati e provvedimenti immediati”.

ARGENTIN – Anche la deputata Ileana Argentin ha stigmatizzato l’accaduto, difendendo però la parte buona di chi lavora nel settore: “Sono indignata oltre che amareggiata dal comportamento degli operatori arrestati oggi che nello svolgere le proprie mansioni picchiavano e aggredivano ragazzi con disabilità. Questi episodi scandalosi stanno diventando sempre piu” diffusi negli ultimi due anni, e non riesco a capire perchè, invece di andare avanti nella cura dei disabili, si stia tornando indietro con forme di vera e propria inciviltà. Voglio, però, spezzare un lancia in favore dei tanti operatori sociali che ogni giorno svolgono il loro lavoro con rispetto e professionalità. Non ingaggiamo un folle caccia alle streghe ma puniamo i colpevoli senza infangare la categoria degli operatori sociali, perchè senza di loro e senza il loro impegno quotidiano molti disabili non potrebbero neanche alzarsi dal letto per cominciare la giornata”.

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