Martedì 9 il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha annunciato una verifica con le Regioni per valutare il decreto appropriatezza: “Ho ricevuto moltissime segnalazioni da medici e pazienti. Sia noi che i medici vogliamo fare appropriatezza – ha detto a Ballarò – ovvero segnare quello che è necessario al paziente, né più né meno, ridurre gli sprechi e fare una corretta assistenza. Per queste ragioni ho deciso di convocare venerdì le associazioni sindacali dei medici di medicina generale e le Regioni per fare una verifica” .
E sui fondi a livello nazionale il ministro ha ricordato che , dato il buon andamento dei dati economici, sarà possibile dividere un altro miliardo e mezzo di risorse. Intanto giovedì in Regione Lazio si cercherà di mettere ordine proprio in quel “pasticciaccio brutto” del decreto di appropriatezza, provvedimento a firma della Ministro Lorenzin nato per combattere gli sprechi ma che si è rivelato confuso di difficile applicazione e probabilmente portatore del virus che moltiplica i tickets.
L’incontro era stato chiesto nei giorni scorsi dalla Fimmg e dallo Stesso Ordine dei medici che sempre per giovedì, ma alle 20, ha in programma una riunione intersindacale per discutere sullo stesso tema. La riunione indetta da Zingaretti getta acqua sul fuoco delle incomprensioni che già si andavano materializzando sul filo dell’orizzonte. “L’incontro – commenta in una nota la Fimmg – è un segnale importante perché testimonia la volontà di ascoltare le ragioni dei medici che in questi giorni stanno gestendo una situazione difficile nei propri studi.
La mancanza di informative chiare, la pratica inapplicabilità del Decreto, che è operativo “ex lege” dallo scorso 21 gennaio, determina solo confusione e disagio tra i medici ed i cittadini. La convocazione della Regione Lazio è un segnale di ascolto positivo, che speriamo consenta di poter superare questo nodo gordiano dell’inapplicabilità di un Decreto operativo”. Il decreto secondo la Fimmg nazionale e del Lazio è “un marchingegno” che rischia di costare caro agli assistiti.
Gli stessi medici del sindacato con le loro simulazioni hanno calcolato , per esempio, che per una batteria di accertamenti necessari a un paziente con “sindrome dismetabolica”, ossia in grave sovrappeso le analisi necessarie sono in tutto 16, dall’emocromo alla Ves, dai trigliceridi alle transaminasi. Poiché il limite era e resta di 8 prescrizioni a ricetta il tutto sui spalmava su 2 fogli rosa con un super-ticket totale di 20 euro. Ora il decreto impone invece uno spezzatino in ben 5 ricette per un totale di 50 euro, anche perché in base sempre al decreto alcune analisi, come i trigliceridi, restano mutuabili solo per sospetto fanno epatico che necessita di ulteriori accertamenti”. E questo dicono i medici è solo uno dei tanti esempi.
Le criticità presenti nel dispositivo ministeriale sono state denunciate in questi giorni da Regioni , associazioni di anziani, sindacati medici , forum di cittadini ma la via d’uscita ancora non è stata individuata.
La riunione con i medici prevista per oggi dunque dovrebbe gettare le basi per chiarire tutti i punti controversi in pochi giorni senza vessare i cittadini. Bisogna far presto a marzo andrà a regime la nuova ricetta dematerializzata e il nuovo formato elettronico non preveda nessun apposito spazio per le famigerate “note” limitative. Dunque bisogna correre perche potrebbe essere alle porte.
Lamberto Ridolfi