Con la firma del protocollo d’intesa che dopo 14 anni di incertezza, finalmente regolamenta i rapporti tra Regione e Azienda Policlinico Umberto I, si apre la concreta possibilità di definire con trasparenza i rapporti tra il più grande ospedale d’Europa e tutte le altre università del Lazio, sedi di policlinici come Tor Vergata, S. Andrea e la sede distaccata della Facoltà di medicina della Sapienza a Latina. “Ora è tracciato con chiarezza – ha detto il Presidente Nicola Zingaretti – il perimetro dove è chiaro il ruolo di ognuno, di chi fa e che cosa. Questo accordo – ha detto – rappresenta un passaggio storico perchè definisce il modello di governance per le strutture ospedaliere universitario portando in un settore cosi strategico per formazione, ricerca e assistenza fondamentali elementi di certezza” .
I termini dell’accordo sono stati illustrati questa mattina dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal Rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Giunta regionale del Lazio. L’ultimo accordo fu sottoscritto il 3 agosto del 2002. Nella Regione Lazio il processo di integrazione con el realtà universitarie era dunque rimasto a metà e oggi grazie a quest’intesa viene portato a conclusione.
Entro 60 giorni dovranno essere approvati gli atti aziendali. L’organizzazione dell’azienda sarà quindi definita articolata in Dipartimenti ad attività integrata, costituiti da unità operative complesse o semplici che dovranno garantire l’ottimale collegamento tra assistenza didattica e ricerca. I primari passeranno dagli attuali 140 a 100.
Dopo l’approvazione dell’atto aziendale da parte dell’Umberto I sarà completo il puzzle delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali dotate dello strumento essenziale per definire l’articolazione operativa dell’azienda e questo permetterà di stabilire la pianta organica ottimale per procedere, dove necessario e nei limiti del piano di rientro, alle 1200 assunzioni programmate in sanità nei prossimi tre anni.
Una Commissione ad hoc entro sei messi dall’entrata in vigore del protocollo dovrà elaborare una proposta risolutiva sulla ripartizione delle spese per servizi sanitari e personale, tra la Regione e l’Università, da sottoporre ai Ministeri competenti, mentre per quel che riguarda la ripartizione delle spese di funzionamento (elettricita’, utenze etc) la proposta della commissione dovrà essere elaborata entro quattro mesi. Sempre un sei mesi dovrà essere invece definito l’ammontare del contenzioso in atto e il conseguente piano di rientro. Per quanto riguarda la gestione del Personale l’orario di lavoro di professori e ricercatori è pari a quello degli altri sanitari e dirigenti del sistema sanitario regionale: 38 ore settimanali e di queste, 28 dovranno essere destinate all’assistenza.
Lamberto Ridolfi