Industria: 2,3 miliardi per 173 progetti: ecco gli Stati Generali della Regione

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All’aula magna della facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre gli Stati Generali dell’Industria organizzati dalla Regione Lazio con il supporto di Lazio Innova. Ai tre giorni di confronto sulla strategia di reindustrializzazione e di rilancio economico e produttivo del territorio inaugurati ieri dal presidente della Regione Nicola Zingaretti oltre 3000 partecipanti per 3 giorni di lavori si sono riuniti nei 12 tavoli tematici attorno ad altrettanti macro-settori economici per analizzare prospettive ed esigenze innovative dell’industria laziale.

Cuore della tre giorni i 2,3 miliardi di investimenti in arrivo nel tessuto produttivo delle cinque province laziali e le modalità con cui saranno impiegati i 150 milioni del Por-Fesr 2014-2020 che la Regione Lazio ha messo a disposizione delle imprese per la reindustrializzazione del territorio (i primi bandi sono previsti dal mese di giugno) insieme alla panoramica dei prossimi interventi regionali in materia di fondi per lo sviluppo delle imprese locali. “Un anno fa, presentando la nostra idea di reindustrializzazione  – ha spiegato nel suo intervento l’assessore regionale allo Sviluppo Guido Fabiani – abbiamo detto di voler costruire con gli stakeholder del territorio un percorso in grado di stimolare proposte e processi di aggregazione atti a favorire il riposizionamento competitivo del sistema produttivo, condividendo le scelte con imprese, parti sociali, associazioni, investitori, esperti e ricercatori e rendendo il Lazio un interlocutore a livello nazionale ed europeo.

Non lo abbiamo solo detto, lo abbiamo fatto e oggi siamo qui per questo”. Gli Stati Generali aperti ieri rappresentano infatti una tappa fondamentale di un processo partecipato iniziato dalla Regione un anno fa in stretta sinergia con le strategie nazionali ed europee e che ha visto la pubblicazione di un’ampia e innovativa manifestazione di interesse, la Call for Proposal cui hanno aderito oltre mille realtà imprenditoriali da cui sono emersi i 173 progetti diversi finanziati con 2,3 miliardi. Lanciata la scorsa estate e rivolta a Pmi, grandi imprese, organismi di ricerca, enti locali, associazioni e rappresentanze sindacali perchè presentassero progetti di riposizionamento competitivo territoriale e settoriale, la “chiamata alle proposte” si è rivelata un importante esercizio di programmazione partecipata ”bottom up”, in grado di contribuire a definire le settorialità, le finalità e le tecnicalità migliori per incentivare l’innovazione del sistema produttivo, attraverso i primi bandi di prossima pubblicazione entro l’estate.

Tante le presenze di rilievo davanti al pubblico di Roma Tre: tra essi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, l’assessore regionale allo Sviluppo, Guido Fabiani e lo stesso presidente della Regione Zingaretti, insieme a esponenti del mondo del lavoro, dell’impresa, della ricerca e di istituzioni pubbliche e private.

“In questi due anni e mezzo abbiamo operato per un grande risanamento della Regione, abbiamo lavorato per superare la fase dei fallimenti perchè sarebbe stato sbagliato parlare di competitività quando i fornitori si pagavano a mille giorni, avevamo il parco dei trasporti tra i più vecchio e le tasse più alte d’italia – ha spiegato Zingaretti – Oggi c’è un bilancio in pareggio, abbiamo razionalizzato le società e le agenzie regionali, i conti della sanità sono in ordine, si usano i fondi europei” ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti sottolineando inoltre l’intenzione di avviare un grande piano di investimenti per la logistica e le infrastrutture.

“Il sistema produttivo del Lazio ha dei punti di forza che non vanno sottovalutati e che sono i punti sui cui fare leva per aprire la prospettiva di ulteriore innovazione e sviluppo- ha spiegato nel suo intervento il sottosegretario De Vincenti – Dagli Stati generali dell’Industria sono emerse proposte di investimento importantissime in alcuni settori avanzati come le scienze della vita, l”energia, l’aeropsazio che sono già presenti nella regione e che possono crescere in modo molto significativo”. Quanto al “record” laziale sull’utilizzo dei fondi europei De Vincenti ha commentato che “la politica industriale impostata dalla Regione Lazio si inserisce benissimo all’interno delle linee nazionali sull’utilizzo dei fondi strutturali e sull’utilizzo del fondo sviluppo e coesione. Credo che l’interazione tra il governo e la Regione possa dare frutti importanti per portare il sistema produttivo del Lazio alla frontiera dell’innovazione e della competitività e sui mercati internazionali dare un contributo importante alla crescita di tutto il nostro Paese”.

La voce delle imprese, che da tempo spingono per l’abbassamento delle tasse, è stata rappresentata dal presidente di Unindustria Lazio Maurizio Stirpe: “Siamo ormai alla chiusura dell’antico problema del disavanzo sanitario nel Lazio, a cui veniva associato l’inasprimento delle addizionali dell’Irap. Una volta che questo problema è stato risolto definitivamente, si deve procedere senza indugio a restituire alle imprese quello che per troppi anni sono state costrette a pagare, a mio avviso per responsabilità relative ad altri” chiedendo un sostanza di mettere il sistema nelle condizioni di ridurre le addizionali Irap.

A fare eco agli imprenditori ci pensano i sindacati che con Andrea Cuccello hanno ricordato a tutti che “nel Lazio ci sono tre grandi difficoltà – ha detto il rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – la prima sono i costi degli adempimenti amministrativi, che dobbiamo superare. Questa è una richiesta che facciamo alla Regione. Il secondo elemento sono i costi energetici, che spesso sono pesantissimi. Questo non aiuta lo sviluppo. Infine se le imprese chiedono l’abbassamento dell’Irap, a noi va bene, ma solo a fronte dell’abbassamento dell’Irpef”.

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