Un’assemblea generale degli agenti della polizia municipale di Roma, proprio nel giorno dell’udienza di Papa Francesco a piazza San Pietro, con conseguente rischio disagi per il traffico e per i cittadini della Capitale. A indirla è stato il sindacato maggioritario dei vigili l’Ospol ancora sul piede di guerra contro il sindaco. Contrariamente a Cisl e Uil loro ritengono di non aver avuto alcuna risposta concreta dal sindaco durante l’incontro di ieri.Lo dice all’agenzia Dire il presidente nazionale di quel sindacato Luigi Marucci confermando che l’Ospol andrà avanti per la sua strada. Di fronte alle critiche sulla scelta del giorno Marrucci ha detto che a Roma ogni giorno c’è un appuntamento che mette a rischio la viabilità e quindi qualsiasi giorno è quello sbagliato. In compenso il Papa riceverà dal sindacato una lettera di scuse per gli eventuali problemi causati dalla riunione dei caschi bianchi. Insomma, la fede smuove le montagne ma non la categoria. «Il milione per gli straordinari messi sul tavolo da Marino – ha continuato Marucci – non rappresenta nulla di eccezionale.Tutti gli anni da tutte le amministrazioni viene stanziata quella cifra. L’attuale sindaco ha reso sensazionalistica una cosa assolutamente ordinaria». L’Ospol invece chiede «che gli agenti del Corpo vengano tutelati con gli stessi strumenti di autodifesa in dotazione delle altre forze dell’ordine, come caschi e giubbotti anti-taglio, quando vengono mandati in contesti pericolosi, oltre a un’assicurazione che copra eventuali infortuni derivanti dalle stesse situazioni».Ma non finisce qui perché il sindacato andrà avanti contro la nomina ”esterna” del nuovo comandante, Raffaele Clemente. E lo farà «sia con il ricorso al Tar, per cui abbiamo individuato quattro punti e che divulgheremo quando verrà pubblicata la delibera di nomina del comandante Clemente, sia con l’assemblea di domani, dove come sempre – ha concluso – prevediamo la quasi totale adesione da parte dei nostri iscritti, che sono gli agenti che lavorano in strada».Nessun accenno al concorso per l’assunzione di circa 300 vigili urbani bloccato da Alemanno il maggio scorso dopo che i tutti i membri della commissione d’esame, a cominciare dall’ex comandante Angelo Giuliani, erano finiti nel mirino della Procura per aver falsificato i verbali della commissione. Infatti almeno per un caso era stato accertato che i commissari, a cominciare dal presidente Giuliani, avevano firmato un verbale in cui sostenevano di essersi riuniti per correggere le prove scritte dei circa tremila aspiranti, mentre molti di loro si trovavano fuori Roma e la riunione non si è mai svolta.
Vigili urbani, Ospol: «Nessuna risposta da Ignazio Marino»
Marucci: «Il milione per gli straordinari non rappresenta nulla di eccezionale»