I vigili urbani di Roma in carenza di organico, senza un progetto di lavoro per la città e ancora in attesa degli straordinari hanno assediato martedì mattina piazza del Campidoglio per chiedere un confronto con il sindaco Marino. «La Polizia locale vuole bene a questa città» hanno detto i manifestanti aprendo l’assemblea generale della Polizia locale convocata da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro «l’inerzia del sindaco Ignazio Marino e del comandante Raffaele Clemente». In piazza a partire dalle 11 circa 300 persone che al termine di un incontro con il segretario del sindaco e col capogruppo Pd hanno ottenuto l’apertura di un tavolo di confronto con una riunione prevista per venerdì. Sul territorio restano operativi circa 150 uomini, necessari a garantire il servizio essenziale: centrale operativa (radio) e infortunistica stradale.
Gli agenti si sono detti pronti allo sciopero: sulla piazza si sono alternati al megafono in sequenza diversi agenti del Corpo e i rappresentanti sindacali che hanno inoltrato i propri appelli a sindaco e comandante. «Noi abbiamo a cuore quest’istituzione- gridano i sindacati- e non la faremo distruggere». «Abbiamo provato tutte le strade possibili- grida Francesco Croce della Uil, uno dei primi a prendere la parola- quella del dialogo, delle assemblee locali, delle mobilitazioni, ma nulla, da sindaco e comandante solo silenzio. Questi primi sei mesi di amministrazione e due mesi del nuovo comandante sono stati una vergogna, tra la grottesca nomina di Clemente alla vicenda del concorso che avrebbe sbloccato l”assunzione di nuovo personale, vitale per l”operato del Corpo. Vogliamo stare ai tavoli, vogliamo il confronto, vogliamo un progetto- conclude Croce- ne arrivi uno sul tavolo altrimenti quella di oggi è solo una delle prime mobilitazioni che metteremo in atto».
Per Marco D’Emilia della Cgil «quest’Amministrazione sta scegliendo di girarsi dall’altra parte. Noi siamo circa 6.000 persone, rispetto a un organico di oltre 8.000. Mancano agenti nelle periferie, perché sono tutti concentrati nel Centro». «Noi dobbiamo chiedere scusa alla città, ma non a nome nostro bensì a nome del sindaco e di come sta la sta amministrando» conclude Giancarlo Cosentino della Cisl, prima di dare voce alle testimonianze dei partecipanti all’assemblea, invitati a raccontare le proprie esierienze personali.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CINQUE QUOTIDIANO
[wpmlsubscribe list=”9″]