Scuole Roma, servizio mensa a rischio

Offerte al massimo ribasso per la nuova gara. Penalizzati i lavoratori. Dichiarato lo stato di agitazione

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Il cambio di appalto per la ristorazione scolastica delle scuole romane, approvato nei giorni scorsi, rischia di creare danni irreversibili alle persone occupate nelle mense e di determinare il conseguente disservizio per i bambini, già a far data dal prossimo 7 gennaio. E’ quanto affermano le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dopo giorni di confronto passati presso l’assessorato alla scuola per cercare di definire, senza successo, l’intesa per il cambio di appalto.

Secondo i sindacati, le aziende presenti al confronto e le loro rappresentanze, si sono distinte per un agire provocatorio e teso a disconoscere diritti fondamentali al personale in forza, che in massima parte è titolare di un rapporto di lavoro part time e percepisce un salario netto di circa 500 euro.

Le pretese delle aziende subentranti miravano a peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, ed è per questo che le Organizzazioni sindacali hanno provveduto a chiedere la convocazione delle parti presso la competente Direzione Territoriale del Lavoro, affinchè si definisca un verbale d’incontro che renda chiare le condizioni di assunzione delle persone impiegate nelle mense scolastiche romane, nel rispetto dei loro diritti e a salvaguardia della qualità del servizio.

«Alcune associazioni d’impresa che hanno partecipato al confronto svolto presso l’assessorato scuola di Roma Capitale – raccontano i rappresentanti dei lavoratori  – fanno richiami al senso di responsabilità e contestualmente chiedono alle lavoratrici e ai lavoratori di sottoscrivere contratti di lavoro individuali con condizioni peggiorative, innescando così una miccia esplosiva tra i circa 2500 dipendenti, che lavorano con ritmi e carichi pesantissimi e percepiscono stipendi da fame.

Le offerte al massimo ribasso avanzate anche in occasione di questa gara, hanno, probabilmente, determinato una contrazione dei margini per le aziende, che come al solito, provano a rovesciare sulle spalle dei dipendenti e dei consumatori le loro difficoltà» Per questi motivi, è stato dichiarato lo stato di agitazione.

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