Ama, online gli stipendi della dirigenza. Ma restano cifre da capogiro

Se Estella Marino si compiace plaude alla trasparenza, dalla Cgil Natale di Cola stigmatizza i livelli delle retribuzioni

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C’è chi vorrebbe ridurre gli stipendi dei comunales, bloccarne gli incentivi o farli lavorare di più, ma nessuno si scandalizza per gli stipendi dei dirigenti intoccabili per contratto, salvo rimozioni (con liquidazioni favolose) per lo più contestate al Tar che generalmente li reintegra nell’incarico. Basta scorrere, a titolo puramente esemplificativo, gli stipendi dei vertici Ama pubblicati finalmente on line per farsi l’idea degli emolumenti percepiti da quella  che è una vera e propria “casta” capitolina.

QUANTO SONO PAGATI. Il più pagato è il direttore generale, Giovanni Fiscon, il cui stipendio ammonta a 220.422 euro, seguito dal direttore del personale Paolo Passi con 175.000 euro. Al terzo posto il direttore Amministrazione finanza e controllo, Giovanna Anelli, con 173.695 euro. Non è dato sapere se questi, come tutti gli stipendi dirigenziali del Comune e delle municipalizzate, siano legati alla produttività o al raggiungimento di obiettivi. Modalità che escludiamo, visti i disastrosi risultati di Ama ed Atac. In ogni caso l’assessore Estella Marino è soddisfatta (sic) perché finalmente si va verso la trasparenza, mentre il sindaco insiste sui curricula dei dirigenti che dovrebbero essere analizzati con il microscopio, data la facilità con la quale possono essere redatti. Certo, tutto legale, tutto contrattuale, per carità, ma l’unica voce critica che si è levata viene da Natale Di Cola segretario della Cgil Funzione pubblica di Roma e del Lazio.

LE CRITICHE. Il sindacalista infatti non accetta che possano guadagnare oltre 200mila euro dirigenti che in passato contraevano accordi segreti che escludevano la Cgil o incentivavano le promozioni facili di parentopoli ai tempi dell’Ad Panzironi, ma soprattutto che hanno fallito sulla raccolta differenziata e sulla politica degli impianti. «Il Sindaco Marino e il nuovo Presidente – conclude Di Cola-  battano un colpo, diano una svolta per ristabilire le regole che la stessa amministrazione si è data e intervengano subito sulle super retribuzioni e sulle decine di super stipendi secretati ed illegittimi di alcuni dipendenti». In attesa che i dirigenti rendano conto dei risultati del loro lavoro il Consiglio Comunale «prenda i provvedimenti necessari affinché finisca la giungla delle super retribuzioni nelle società partecipate».

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