La comunicazione relativa alla messa in mobilità di 323 dipendenti Atac è stata inoltrata questa mattina oltre che ai soci anche a tutte le sigle sindacali con tre lettere a firma degli amministratori delegati, rispettivamente Danilo Broggi, Antonio Abbate e Roberto Grappelli. Nella missiva si scrive della «indifferibile necessita’ di procedere all’immediata riduzione dei costi di gestione» anche attraverso «un miglior equilibrio nell’allocazione delle risorse umane non direttamente impiegate nell”erogazione del servizio» dovuta anche alla fusione di Trambus spa e Metro spa in Atac. Ma è soprattutto «la grave situazione economico-finanziaria che ha investito la società’ negli ultimi quattro anni» a determinare tale scelta per la prima volta nella storia. I conti son presto fatti.
LA PERDITA – Atac ha perso per 319 milioni nel 2010, 179 milioni nel 2011, 156 milioni nel 2012 e si prevede un risultato altrettanto negativo per il 2013. E’ questa la motivazione “forte” che ha portato Atac, e a cascata le due controllate Atac Patrimonio e Atac Officine grandi revisioni, a mettere in mobilità ”interna” 323 dipendenti in totale tra quadri, amministrativi e staff operativo. La prospettiva è quella , di un reimpiego (vedi link) come controllori sui mezzi pubblici o vigilantes nelle stazioni delle linee delle metropolitane.
LO SPETTRO DELLA MOBILITÀ – A oggi, si legge nella lettera di Atac, l”azienda occupa complessivamente 11.613 dipendenti, a esclusione del personale dirigente, così suddivisi : 6.070 operatori di esercizio, 487 macchinisti, 1.640 operai, 695 movimento, 190 quadri, 1.190 amministrativi di cui 1 giornalista, 257 ispettivi, 45 addetti alla manutenzione Meb/parcometri, 81 Addetti ai parcheggi, 199 addetti alla sosta su strada, 83 addetti alla biglietteria, 248 staff operativo, 138 verificatori e 290 addetti alle attivita” ausiliarie e di supporto. Ma è evidente che la mobilità interna ventilata nella lettera della direzione non comporterà risparmi economici, semmai una riorganizzazione dagli effetti tutti da verificare.
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