Lavoro, manifestazione degli edili a Roma

Mobilitazione nazionale partita da Piazza Santi Apostoli

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Riduzione dell’età pensionabile, rafforzamento della sicurezza sul lavoro, lotta al lavoro nero e precario, rilancio degli investimenti. Queste le richieste degli edili oggi in piazza a Roma per la manifestazione nazionale indetta da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

LA MANIFESTAZIONE – Il corteo è partito da Piazza Santi Apostoli con lo slogan “Oggi X domani” e si è concluso coi comizi dei segretari generali delle sigle di categoria e delle confederazioni Camusso, Furlan e Barbagallo. Uno striscione con lo slogan “Ricostruiamo Roma” campeggiava davanti al Colosseo dove si è svolta la manifestazione unitaria. “I lavoratori lo gridano con forza: ‘Ricostruiamo Roma’, perché nella sola Capitale si sono bruciati 50 mila posti di lavoro dall’inizio della crisi – si legge in un comunicato dei sindacati -, nella maggior parte dei cantieri non si paga lo stipendio da mesi e la legge Fornero impedisce agli edili di andare in pensione. Tutto questo è inaccettabile in una città che avrebbe invece la necessità di essere letteralmente ricostruita a partire dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici, alla riqualificazione delle periferie, alla sistemazione del manto stradale”. “Invece, le grandi opere non si concludono mai, la metro C e la nuvola di Fuksas ne sono un esempio, e la corruzione, come racconta la cronaca, l’ha fatta da padrona fino a oggi allontanando gli investimenti e le aziende sane – prosegue la nota -. Solo due mesi fa è stato appaltato dal Comune di Roma il rifacimento di 24 mila alloggi di sua proprietà con un ribasso superiore al 65% e questo ci fa temere per la regolarità degli stipendi dei lavoratori che saranno impegnati in questi lavori”.

LE RICHIESTE – “Gli edili chiedono di cambiare passo, perché non c’è più tempo. Un cambiamento, quello rivendicato, che deve partire dalla gestione degli investimenti per il Giubileo, con l’impegno del Governo in prima linea – conclude il comunicato dei sindacati degli edili -, perché i soldi pubblici che verranno spesi devono generare più occupazione possibile, e perché questo governo deve impegnarsi nel rivedere i paramenti per l’età pensionabile. Sfidiamo chiunque a lavorare in cantiere fino a 67 anni”.

 

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