Menage a trois all’Alphaville Cineclub di Roma

Sette pellicole d’autore dedicate ai rapporti a tre dal 26 novembre al 1 dicembre

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Il ménage à trois accende questa settimana il grande schermo dell’Alphaville Cineclub di Roma. L’indimenticabile refrain di “Tourbillon de la vie”, cantata da Jeanne Moreau nella pellicola-icona del cinema truffautiano “Jules e Jim”, inquadra bene la rassegna in programma dal 26  novembre al 1 dicembre 2013 nella storica sede di via del Pigneto 283.

Tourbillon de la vie-luci ed ombre del menage a trois in sette storie cult, racconta, attraverso una selezione a tema di pellicole d’autore vintage e contemporanee, alcune tra le storie più intriganti che il cinema ha dedicato ai rapporti a tre.

L’amore multiplo, utopia anni ’70 aperta al cuore libero di girovagare senza segreti, è da sempre la capacità e la voglia di avere relazioni con più persone senza sotterfugi, un modo come un altro per allontanare la “temibile” monogamia dalla vita quotidiana, forse un rimedio allo sgretolarsi delle famiglie.

La tendenza, che si sta notevolmente affermando in Europa ma anche e soprattutto nella tradizionale America, vanta tra i suoi teorici l’economista francese Jacques Attali, che ritiene impossibile il perdurare della sola monogamia in una società sempre più caratterizzata dall’autorealizzazione, in cui il netloving, la rete di amori vissuti online, permette a ognuno possibilità infinite di incontri. E, del resto, già negli anni sessanta l’amore libero e moltiplicato per tre ha sedotto personaggi celebri, da Sartre alla De Beauvoir, fino a Frida Kahlo.

Si parte martedì 26 novembre con l’opera prima di un giovane ma già deciso Roman Polanski impegnato a registrare la giornata in mare di un trio davvero ambiguo (lui, lei, lui) ne “Il coltello nell’acqua” per passare poi al pensiero di Woody Allen in merito, ben declinato nelle peripezie amorose di “Vicky Cristina Barcelona”, senza farsi mancare la splendida Emmanuelle Beart contesa (o forse no) da due uomini nel “Cuore in inverno” del regista francese Claude Sautet e, naturalmente, il manifesto degli amori a tre, l’ormai mitico e trasgressivo “Jules e Jim”, sempre da rivedere, senza dimenticare, tra nero e thriller, due capolavori del cinema di ieri, “I diabolici” (l’originale) e “Le catene della colpa”, due storie multiple dalle lunghe ombre minacciose.

 

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