Brutte notizie per l’AS Roma e per il suo centrocampista Daniele De Rossi. Lo scorso 24 maggio, dopo la vittoria per 2 a 1 del derby vinto dai giallorossi, il calciatore si era lasciato andare a gesti offensivi nei confronti dei tifosi laziali, scatenando numerose polemiche. Adesso, a quattro mesi di distanza ‘episodio, la procura della Figc ha deciso di deferire De Rossi al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare.
IL MOTIVO DEL DEFERIMENTO – Dopo aver effettuato tutti gli accertamenti del caso e aver ascoltato il diretto interessato, il procuratore federale Stefano Palazzi ha adottato questo provvedimento nei confronti di “Capitan Futuro”, colpevole, secondo la Figc, di “avere al termine della gara del campionato di Serie A Lazio-Roma, disputata allo Stadio Olimpico il 24 maggio 2015, esultato per la vittoria conseguita dalla propria squadra indirizzando nei confronti della tifoseria della squadra avversaria un plateale gesto offensivo e provocatorio indicando con entrambi le mani le sue parti basse e successivamente indirizzando, sempre nei confronti dei tifosi avversari, con le braccia sollevate in alto entrambe le dita medie delle mani, in atteggiamento offensivo e di scherno, manifestazioni idonee a costituire incitamento alla violenza”. Per questo gesto è stata deferita anche l’AS Roma a titolo di responsabilità oggettiva.
COSA RISCHIA DE ROSSI – Si attende adesso la decisione della giustizia sportiva, che in passato, in casi simili, si è sempre limitata a sanzionare il calciatore e il club. Così accadde, infatti, a Totti, dopo il derby del 18 aprile 2010, per un pollice verso fatto a scapito dei laziali. E una multa fu anche la sanzione data a Radu e alla SS Lazio per i gesti offensivi del difensore nel derby del 13 marzo 2011 e per le sue frasi offensive in quello dell’8 aprile 2013.
LE POLEMICHE – Non mancano, però, polemiche e perplessità da parte degli ambienti giallorossi che sottolineano come il deferimento sia avvenuto solo dopo tutti questi mesi e, per di più, con una segnalazione effettuata a posteriori tramite fonti mediatiche e non rilevata direttamente dall’arbitro.
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