Titti: “Il Pd vuole cambiare l’Europa, i sovranisti vogliono replicare la brexit”

    0
    160

    Il 13 e 14 Aprile scorsi la Federazione della Provincia di Roma del Partito Democratico ha celebrato la sua III Conferenza Programmatica, focalizzando l’attenzione sui temi dell’Europa. Chiediamo ad Andrea Titti, esponente del Pd di Albano Laziale e membro della direzione provinciale dem di parlarci di questo appuntamento.

    Perché organizzare una conferenza programmatica sui temi europei da parte di una federazione provinciale?

    “Le politiche europee su molti temi incidono profondamente sullo sviluppo dei nostri territori e molto spesso i cittadini sentono lontane le decisioni di Bruxelles e Strasburgo. Per questo abbiamo ritenuto opportuno avviare una riflessione su come ricucire le distanze tra l’istituzione europea ed i territori, sui temi più sentiti dalle persone. Se ciò parte da una federazione provinciale, quindi dal basso, con il coinvolgimento di amministratori locali, dirigenti di partito, mondo del lavoro, associazioni, terzo settore, credo sia ancor più significativo di quanto una comunità militante come quella del Pd sia radicata e vitale, a partire dal suo segretario Rocco Maugliani, che ringrazio, passando per tutta la sua classe dirigente diffusa sui territori”.

    Quali sono i contenuti usciti dalla conferenza?

    “E’ emersa la necessità di un rinnovato protagonismo delle persone che possano maggiormente sentirsi partecipi di essere cittadini europei. L’Europa ci mette a disposizione molte risorse che non sempre siamo capaci di sfruttare al meglio, perché manca alla nostra Città Metropolitana un piano di sviluppo integrato che valorizzi le vocazioni dei territori senza mettere in competizione tra loro le singole realtà locali. Solo così potremmo intercettare le opportunità di sviluppo più confacenti alle nostre specificità. Penso alle zone costiere, che necessitano di un piano regolatore del mare, piuttosto che alle aree interne dei piccoli comuni a rischiio spopolamento, oppure alle aree urbane. Anche il mondo delle associazioni e del privato sociale richiede una cabina di regia pubblica per facilitare l’accesso ai fondi europei. Su questo proponiamo che ogni ente locale si doti di un delegato o di un ufficio realmente efficiente, dedicato alle politiche comunitarie. Uno sportello europeo che concretizzi davvero il tema della sussidiarietà”.

    Pare però che la questione immigrazione terrà banco anche in questa campagna elettorale: si è detto qualcosa in merito?

    “Sull’immigrazione va detta una verità che la propaganda dei nazionalisti nostrani nasconde. Più di un decennio fa le forze del centrodestra hanno voluto che le competenze sul tema immigrazione restassero in capo agli Stati e non alla Commissione Europea. Da questa scelta derivano i guasti di oggi ed a quella scelta partecipò, insieme a Forza Italia, anche la Lega Nord di quel Salvini che oggi pare dimentico della sua storia politica. A causa di quella scelta oggi è complicata la redistribuzione dei migranti su tutto il continente, perché ogni governo nazionale non vuole assumersi la responsabilità davanti alle opinioni pubbliche”.

    Proponete soluzioni?

    “Il Parlamento europeo ha approvato una riforma dei trattati di Dublino che si occupa della redistribuzione dei migranti non più solo a carico dell’Italia e dei paesi mediterranei. Sarebbe ora che i governi l’approvassero, ma guarda caso sono proprio gli Stati governati dagli amici dei sovranisti italiani ad opporvisi. Vorrei dire ai nostri gialloverdi ed alle loro truppe di complemento che c’è sempre un sovranista più sovranista di te, che ti renderà suddito”.

    Non crede che non bastino le battute per risolvere il problema?

    “No: serve un governo europeo dell’immigrazione che gestisca i flussi d’ingresso, ne controlli provenienza e destinazione, ne curi l’integrazione e la formazione, garantendo diritti e doveri. La crisi Libica, che vede l’Italia purtroppo aver perso ogni autorevolezza e incisività a causa della sciatteria del nostro governo, potrebbe riservarci altri momenti critici in merito agli sbarchi, sarebbe giusto farsi trovare preparati senza dovere inscenare altri teatrini attorno ai barconi”.

    Insomma l’Europa va bene così com’è?

    “Le forze progressiste e democratiche a cui il Pd è iscritto per DNA negli ultimi anni sono all’opposizione in Parlamento europeo. L’Europa è governata dalle forze del centrodestra, così come sono le destre europee ad avere imposto le politiche dell’austerità con la presidenza della Commissione di Barroso, espressione del centrodestra, solo mitigate dall’attuale Junker, sempre espressione del Partito Popolare Europeo. Chi si dimentica di ciò fa un torto alla storia ed alla verità”.

    Non mi ha risposto però?

    “Il prossimo 26 Maggio non si fronteggeranno gli euroscettici e gli euroentusiasti ma chi l’Europa vuole cambiare, riformare, migliorare, ossia il Pd e le forze progressiste, e chi l’Europa vuole distruggere, facendocene uscire, e queste forze sono i cosiddetti sovranisti, neologismo che traduce la vecchia ideologia nazionalista che già tanti danni ha fatto in Europa nella storia. Siamo noi a voler cambiare l’Europa, per ampliare i diritti delle persone, per dare alle sue istituzioni un assetto autenticamente federale, per rilanciarne il ruolo globale a pari livello con Stati Uniti, Cina, Russia e paesi emergenti. Siamo noi a volere un Europa sociale, a partire dall’approvazione del salario minimo, per arrivare ad un vero statuto europeo dei lavori, alla carta dei diritti dei disabili, passando per una lotta vera ai cambiamenti climatici ed a tanto altro. Invito a proposito i lettori a consultare nei prossimi giorni il sito internet della Federazione del Pd della Provincia di Roma ed i nostri canali social per consultare direttamente i documenti approvati dalla Conferenza, sarà un utile momento di confronto sulle idee e sui programmi fuori dai soliti schemi”.

    È SUCCESSO OGGI...