Si infittisce il mistero sulla chiusura della stazione Repubblica della metro A. Atac ha infatti risposto all’istanza d’accesso presentata nei giorni scorsi dal Codacons per avere chiarimenti in merito alla riapertura della stazione e ai dettagli che legano l’azienda alla società Otis che ha realizzato le scale mobili presso la fermata in questione. Una risposta che tuttavia non chiarisce i dubbi mossi dall’associazione, ma anzi alimenta incertezze e ombre al punto che il Codacons ha deciso di girare gli atti ricevuti alla Procura di Roma che già indaga sulla chiusura della stazione.
Nello specifico l’azienda, nella nota inviata all’associazione, parla di un “importante debito manutentivo a causa dell’assenza dei relativi necessari finanziamenti a favore di Atac, causando il ben noto stato dì vetustà/vulnerabilità di impianti/infrastrutture […] Tali mancati investimenti hanno generato e continuano a generare pesanti ricadute sulla gestione quotidiana degli stessi asset, derivanti dall’incremento dell’incidenza dei guasti nonché decadimenti dello stato di infrastrutture ed impianti”.
In merito invece alle richieste di chiarimenti del Codacons circa la tempistica e modalità di riapertura della fermata Repubblica, da Atac arriva una totale mancanza di chiarezza e nella sua nota si legge: “L’incarico delle verifiche straordinarie sono state affidate allo stesso costruttore Otis che, rispetto al cronoprogramma concordato, consegnerà ad Atac una relazione dettagliata sulle quattro scale mobili di Repubblica in concomitanza dell’ultimazione dei lavori di in corso il 19 aprile 2019. La stima sui tempi per la riapertura della stazione di Repubblica, saranno condizionati dalle risultanze che ci verranno presentate dai tempi necessari per l’approvvigionamento di eventuali organi meccanici e/o elettrici che dovessero essere stati giudicati non conformi”.
Mistero anche sul contratto tra Atac e Otis: il Codacons, nella sua istanza d’accesso, chiedeva infatti di prendere visione del contratto con la Otis Servizi s.r.l e del piano di sostituzioni straordinario finalizzato a migliorare la continuità del servizio, ma a tale richiesta l’azienda risponde: “Atac a fronte del rifiuto ricevuto da parte della soc. Metroroma scarl sull’intervento sulle due scale mobili di Repubblica, ha chiesto alla Otis un preventivo di spesa per l’esecuzione dei lavori necessari a ripristinare il funzionamento delle due scafe mobili, preventivo che, dopo una trattativa, è stato approvato da Atac è restituito alla Otis con l’autorizzazione all’esecuzione degli interventi preventivati.”
Risposte che il Codacons giudica superficiali, generiche e non in grado di offrire elementi utili agli utenti del trasporto pubblico. Per tale motivo l’associazione ha deciso di girare tutti gli atti alla Procura di Roma per gli accertamenti del caso, e invita tutti coloro che vivono o lavorano in prossimità delle tre stazioni metro chiuse a fornire la pre-adesione alla class action del Codacons alla paginahttps://codacons.it/metro-in-tilt-da-mesi-a-roma-e-ora-di-agire-a-tutela-di-residenti-e-viaggiatori/