Tempesta sul Pomezia. Nel tardo pomeriggio di mercoledì è arrivata la notizia che nessun tifoso rossoblu avrebbe voluto leggere: il club tirrenico è stato retrocesso all’ultimo posto in classifica, con conseguente retrocessione in serie D. La decisione è arrivata dalla Corte di Giustizia della Federcalcio che ha accolto il ricorso della Procura Federale avverso l’incongruità della sanzione della penalizzazione di 15 punti per il campionato in corso. La retrocessione del Pomezia all’ultimo posto del girone C di Seconda divisione riabilita il Catanzaro, che occupava l’ultima piazza con appena otto punti all’attivo. Ed è quest’ultimo dato che ha generato l’ira della società laziale.
«E’ inammissibile quanto accaduto – ha riferito il dg Claudio Tanzi -. Per quanto mi riguarda trovo la sentenza aberrante, anche se in Italia non ci si può più meravigliare di nulla. Appare alquanto singolare che molti giornali abbiano pubblicato in concomitanza con la sentenza, la notizia dell’interessamento di una cordata di imprenditori disposti a rilevare il Catanzaro. Una società ridicola quella calabrese, che da mesi non paga gli stipendi ai propri tesserati e che si è sentita in diritto di impartirci lezioni di moralità. Addirittura per perorare la causa dei giallorossi è stato chiamato in causa l’avvocato Mattia Grassani, ovvero il top nel campo della giurisprudenza sportiva. Sono tutte operazioni che lasciano molto perplessi, anche se già nel prossimo grado di giudizio (il Tnas) ci aspettiamo che venga fatta giustizia».