Doppietta keniana alla trentottesima edizione della Roma-Ostia. Philemon Limo tra gli uomini e Florence Kiplagat per le donne sono gli ultimi ad aver scritto il proprio nome nell’albo d’oro della gara. Quella appena andata in archivio verrà ricordata come l’edizione dei record. Ancora una volta infatti sono caduti sia il primato maschile che quello femminile, ma in questa Roma-Ostia è stato “abbattuto” anche un importante primato, quello degli atleti giunti al traguardo. Al termine delle 3 ore di gara sono stati infatti ben 11028 i maratoneti giunti al traguardo. Come successo dodici mesi fa con la vittoria dell’etiope Beju, presente al via domenica ma ritiratosi a metà gara, anche questa volta il successo è andato a un outsider. A conquistare la vittoria il diciannovenne keniano Philemon Kimeli Limo. Partito con il ruolo di “lepre”, cioè di tenere alta l’andatura nell’avvio della gara per fare poi spazio ai cosidetti top -runner, con il passare dei chilometri Philemon si è reso conto di avere la possibilità di puntare alla vittoria, cosa che alla fine è riuscito a ottenere in 59'32”, migliorando così il primato di Beju stabilito appena dodici mesi fa. Staccati l’etiope Leche (59'51) e il keniano Kiprop Limo, terzo con il tempo di 59'56. Per capire l’andatura di questa Roma-Ostia va detto che, con il tempo dello scorso anno, non si sarebbe arrivati neanche sul podio. Il campionato italiano ha visto invece affermarsi il carabiniere Stefano La Rosa, undicesimo assoluto al traguardo con il tempo di 1h02'15”, davanti a Domenico Ricatti e Stefano Scaini. Tempi record anche tra le donne, con Florence Kiplagat che ha battuto di quasi tre minuti il precedente record di 1h09'06 di Anna Incerti. Per la keniana è bastato 1h06'38 secondi per chiudere la prova davanti alla connazionale Agnes Kiprop (1h07”22) e all’etiope Tirfi Beyene (1h07”42). Subito dietro al podio Valeria Straneo (1h07'46”), che a sorpresa ha battuto Anna Incerti (1h08”18) per il titolo italiano. Per la Straneo è arrivata così la miglior prestazione italiana nella mezza maratona (non si può parlare di record italiano perchè per le norme Iaaf i tempi ottenuti nella Roma-Ostia non sono omologabili come record per la differenza altimetrica tra partenza e arrivo). Per la Incerti invece è solo rimandato il tentativo di conquistare la terza vittoria della propria carriera in questa corsa, cosa che ancora nessun atleta, sia in campo maschile che femminile, è mai riuscito a ottenere.
Paolo Pizzi