Va alla Lazio il derby della Capitale: gli uomini di Reja superano i giallorossi con il risultato di 2-1. Una partita pesantemente condizionata dalla giusta espulsione, a pochi minuti dal fischio d’inizio, del portiere romanista Stekelenburg.
I biancocelesti si impongono per 2-1 grazie ai gol di Hernanes su rigore e di Mauri. La Roma, in inferiorità numerica per 80' dopo l'espulsione del portiere per il fallo da rigore su Klose, si illude dopo il gol del momentaneo pareggio di Borini nel primo tempo e continua a lottare fino ai minuti finali, quando anche la Lazio resta in 10 per il rosso a Scaloni. Alla fine, però, è la squadra di Reja a portare a casa i tre punti, bissando il successo ottenuto all'andata e guadagnando il terzo posto, a -3 dalla Juve e a +2 sull'Udinese.
La Roma, dopo le eliminazioni in Europa League e Coppa Italia, vede definitivamente sfumare anche il sogno Champions League e archivia nel peggiore dei modi una stagione ormai fallimentare. A 12 giornate dal termine del campionato sono infatti ben 10 i punti che separano Totti e compagni dai cugini biancocelesti. Un passivo che pesa sulle spalle di Luis Enrique, osannato dalla tifoseria laziale in Curva Nord in segno di scherno, e amareggiato come mai prima al triplice fischio finale dell'arbitro. «Non so cosa ho fatto per meritare questa merda» commenta il tecnico asturiano, visibilmente contrariato per il secondo derby perso con l'uomo in meno, ma anche per una situazione ambientale sempre più delicata. «Il mio futuro? Non voglio essere un allenatore che non piace a società e tifosi, ma penso di meritarmi di arrivare a fine stagione solo per quello che è successo finora» spiega lo spagnolo, quasi a rivendicare il diritto di continuare sulla panchina giallorossa almeno fino al termine del campionato, per le tante difficoltà incontrate da inizio stagione nella costruzione del nuovo progetto della Roma. Un progetto che, tra i suoi dogmi, prevede quello di non parlare dell'operato del direttore di gara: «Non parlo mai degli arbitri, non mi interessa dare un giudizio – ha commentato di Luis Enrique -, ma è chiaro che mi piacerebbe giocare un derby in 11 fino alla fine. Ne ho fatti due e non mi è ancora riuscito. L'espulsione dopo pochi minuti ha condizionato tutta la partita». L'allenatore ci tiene però a sottolineare che non darà mai «tutta la colpa» di una sconfitta all'arbitro: «Non piangerò mai per una decisione arbitrale, e chi lo fa per me sbaglia».
Sulla stessa lunghezza d'onda il direttore generale, Baldini. «Prendersela con gli arbitri darebbe un alibi ai giocatori. Meglio non parlarne» le parole del dirigente, prima di confermare la fiducia nel tecnico: «Il piano quest'anno era impostare una squadra nuova, che avesse una sua identità e che potesse offrire qualche orizzonte. E questo grazie al nostro allenatore io lo vedo».
Durante la partita si sono purtroppo registrati in Curva Nord ripetuti ululati razzisti e imbecilli di alcuni tifosi della Lazio rivolti al difensore brasiliano della Roma, Juan.Episodio che ha indotto l'arbitro a richiamare il capitano della Lazio, Mauri, minacciando la sospensione dell'incontro.