Formula 1, Gp Bahrain a rischio per violenze: decideranno i team

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Saranno i team di Formula 1 a decidere se disputare o meno il Gran Premio del Bahrain, previsto per il prossimo 22 aprile, dopo le violenze che negli ultimi tempi hanno colpito il paese del Golfo. Bernie Ecclestone ha ammesso oggi di non poter obbligare le squadre a correre, dopo che ieri una bomba ha ferito sette agenti di polizia nell'ultimo di una serie di episodi di violenza nell'emirato.

“Non possiamo in nessun modo forzare la gente ad andare lì, anche se non andare sarebbe una violazione degli accordi”, ha detto il leader della Formula 1. “Se la gente in Bahrain è felice di ospitare questo evento, noi non siamo coinvolti nella politica, nè su chi abbia ragione o torto. Quando si va in un paese straniero bisogna rispettare esattamente le leggi di quel paese. Solo l'autorità sportiva nazionale potrebbe dire di non voler disputare la gara”.

L'attentato di ieri è avvenuto nel villaggio sciita di Akr, a sud della capitale Manama. Il principale gruppo di opposizione sciita, Al-Wefaq, ha reso noto che il villaggio è stato circondato dalle forze di sicurezza che hanno imposto “punizioni collettive”.

Nelle ultime settimane sono aumentare le tensioni fra le autorità e l'opposizione, dopo che un attivista sciita, Abdulhadi al-Khawaja, è stato condannato al carcere a vita con l'accusa di aver progettato un colpo di stato per rovesciare la monarchia sunnita che governa il paese. Gli sciiti hanno lanciato una campagna per chiedere che il Gran Premio sia cancellato. Un gruppo di giovani, chiamato “Rivoluzione del 14 febbraio”, ha lanciato una campagna su Twitter per tre giorni di manifestazioni di protesta dal 20 al 22 aprile, data in cui si dovrebbe svolgere la gara. (asca)

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