Amnesty International scende in campo contro il Gran Premio di Formula 1 previsto il prossimo 22 aprile in Bahrain, regno del Golfo Persico dove continua una dura repressione dello stato contro gli oppositori della famiglia reale Al Khalifa. “Disputare il Gran Premio in Bahrain nel 2012”, scrive l'organizzazione per la difesa dei diritti umani in un comunicato, “rischia di essere interpretato dal governo come un simbolico ritorno alla normalità. La comunità internazionale non deve chiudere un occhio sulla crisi dei diritti umani ancora in atto nel paese”.
Secondo Amnesty, le cose non sono cambiate dal febbraio e dal marzo dell'anno scorso, quando le manifestazioni antigovernative furono brutalmente represse. “Si tenta di far passare il Bahrain come un paese stabile e sicuro. Ma mentre ci si prepara ad ospitare il Gran Premio di Formula 1 dal 20 al 22 aprile, dopo che la gara dell'anno scorso fu cancellata proprio a causa dell'instabilità nel paese, le quotidiane proteste contro il governo continuano a essere violentemente represse dalla polizia, che usa i gas lacrimogeni senza alcuna restrizione, spesso con effetti fatali”, scrive ancora Amnesty. “E negli ultimi tre mesi sono considerevolmente aumentati anche gli atti di violenza dei manifestanti contro la polizia”. (asca)