Questa mattina Bergamo ha dato il suo ultimo saluto a Piermario Morosini il centrocampista 25enne del Livorno morto sabato scorso in campo in seguito ad un arresto cardiaco. Quasi 10mila le persone tra tifosi, amici, ex compagni di squadra e dirigenti del mondo del calcio, accorse alla Chiesa di San Gregorio Barbarigo per rendere un ultimo omaggio e una preghiera al calciatore.
Ad officiare la cerimonia, sulle note di Ligabue (il cantante preferito di Piermario), Don Luciano Manenti, che conosceva bene Piermario e che l'ha ricordato con amore, ringraziandolo della sua “bellissima vita passata in mezzo a noi”, e rammentando come nonostante tutte le difficoltà che aveva incontrato nella vita, egli aveva affermato di avere “più motivi per dire grazie che per lamentarsi”. Fuori dalla chiesa, centinaia di tifosi mischiati tra le diverse squadre dove Piermario aveva giocato gli hanno intonato cori ed ovazioni.
“Oggi Piermario ha compiuto il miracolo di unire le bandiere che ogni domenica sono l'una contro l'altra”, ha affermato il ct. della Nazionale Cesare Prandelli. Oltre a lui una fitta partecipazione dei vertici e non solo del calcio. Erano presenti infatti Giancarlo Abete, Presidente della FIGC, accompagnato dal Vice Demetrio Albertini e dal Dg. Antonello Valentini. Per la Lega Serie A c'erano il Presidente Maurizio Beretta e il Dg. Marco Brunelli, mentre per la Lega Serie B il Presidente Andrea Abodi. Accorsi alla cerimonia anche Damiano Tommasi, Presidente dell'AIC, il Ct. dell'Under 21 Ciro Ferrara e numerosi dirigenti delle Società di Serie A e B. Udinese e Atalanta al completo, così come tutti i compagni di squadra del Livorno. La salma è stata portata al cimitero monumentale di Bergamo. Sul feretro sono state posate anche la maglietta numero 8 dell'Atalanta e la numero 25 del Livorno. (asca)